La provincia italiana, le dinamiche di potere, i desideri e le ossessioni degli individui sono al centro del nuovo appuntamento della stagione 2024-25 del Cinema Teatro Astra di Bellaria Igea-Marina. Giovedì 23 gennaio (ore 21) sul palcoscenico bellariese arriva la compagnia CapoTrave con lo spettacolo Le volpi. In scena, Giorgio Colangeli, Manuela Mandracchia e Federica Ombrato. La regia è di Lucia Franchi e Luca Ricci. Nell’ombra di una sala da pranzo, all’ora del caffè, in un’assolata domenica di agosto, si incontrano due piccoli notabili della politica locale e la figlia di una di loro. Davanti a un vassoio di biscotti vegani, si confessano legittimi appetiti e interessi naturali, si stringono e si sciolgono accordi, si regola la maniera migliore di distribuire favori e concessioni, incarichi di servizio e supposti vantaggi. Morbidamente, si scivola dentro un meccanismo autoassolutorio per cui è legittimo riservarsi qualche esiguo tornaconto personale, dopo essersi tanto impegnati nella gestione della cosa pubblica. La corruzione è proprio questo concedere a sé stessi lo spazio di una impercettibile eccezione. Come scrive Leonardo Sciascia nel suo romanzo Todo modo: “I grandi guadagni fanno scomparire i grandi principi, e i piccoli fanno scomparire i piccoli fanatismi”. Giorgio Colangeli, è uno degli attori più richiesti
Drusilla Foer, mercoledì 22 gennaio (inizio ore 21, i biglietti sono già esauriti), arriva per la prima volta al Teatro della Regina di Cattolica con Venere Nemica, una pièce scritta dall’attrice e autrice fiorentina insieme a Giancarlo Marinelli. Lo spettacolo rilegge la favola di Amore e Psiche e riflette sui grandi temi che attraversano il tempo con una storia che ruota attorno alla figura mitologica di Venere, trasformata e reinterpretata per incarnare riflessioni sull’umanità e le sue complessità. Venere, dea della bellezza e dell’amore, esiste ancora. Creatura immortale, vive oggi lontano dall’Olimpo e dai suoi parenti, immaturi, vendicativi, capricciosi, prigionieri come la dea stessa nell’eterna bolla di tempo che è l’immortalità. Ha trovato casa a Parigi, fra gli uomini, di cui teneramente invidia la mortalità che li costringe all’urgenza di vivere emozioni, esperienze e sentimenti. In tempi duri per tutti - in particolare per gli dèi in deficit crescente di fede e consenso - potersi permettere finalmente di vivere nell’imperfezione dell’umano esistere, godendo di debolezze come la moda e il lusso, non è cosa da poco per la nostra immortale eroina. “Immaginate la mia gioia. Una dea, condannata a vivere nell’eterna umidità del mare, scoprire l’esistenza della messa in piega!”. Grazie al rapporto con la sua
Un capolavoro della letteratura del Novecento che scava in profondità la natura umana, portando alla ribalta le contraddizioni dell’uomo contemporaneo. Uno tra gli interpreti più amati e carismatici della scena italiana, Alessandro Haber, dà voce e anima alla figura complessa e attualissima di Zeno Cosini, protagonista del celebre romanzo di Italo Svevo. La stagione di prosa del Teatro Galli prosegue da martedì 21 a giovedì 23 gennaio con “La coscienza di Zeno”, un allestimento prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e da Goldenart Production in occasione dei cent’anni dalla pubblicazione del romanzo, celebrata nel 2023. Lo spettacolo, diretto da Paolo Valerio, restituisce l’affascinante complessità dell’opera di Svevo, affidando ad Haber il compito di coniugare la profondità e l’ironia surreale di Zeno Cosini, tratteggiandone la complessità e fragilità, senso d’inadeguatezza e successi, autoassoluzione e sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi “in sintonia” con la società. Aspetti che si rispecchiano potentemente nei conflitti e paradossi che distinguono l’uomo di oggi, e lo rendono un personaggio attuale e teatralissimo nella sua surrealtà, nei suoi divertenti lapsus e ostinazioni, nelle sue intuizioni che ancora ci scuotono. Protagonista del racconto, infatti, non è la vita di Zeno Cosini, ma il flusso della
A Cattolica tutto pronto per la rassegna Sciroppo di Teatro. Si tratta del progetto di ATER Fondazione che promuove il teatro per famiglie come strumento di welfare culturale e coesione sociale. L’appuntamento è alle ore 16.30 al Salone Snaporaz con Il cielo degli orsi, della compagnia Teatro Gioco Vita. Lo spettacolo, inizialmente in programma al Teatro della Regina, è stato spostato per ragioni tecniche al Salone Snaporaz. I biglietti acquistati restano validi, per maggiori informazioni si prega di contattare la biglietteria (0541966778). Vista la capienza ridotta del Salone Snaporaz si raccomanda di pre-acquistare i biglietti. Il cielo degli orsi è una storia delicata e poetica che esplora i temi della nascita e della morte attraverso la prospettiva di due protagonisti. L'infinità del cielo diventa il luogo in cui cercare risposte alle grandi domande della vita, ma alla fine è la terra, vicina e concreta, che rivela la verità. Una messa in scena emozionante, adatta ai bambini dai 3 anni in su, che mescola teatro d'ombre, d'attore e danza per creare un'esperienza coinvolgente. La trama si compone di due storie. La prima racconta di un orso che svegliatosi da un lungo letargo si mette a pensare a come sarebbe bello essere padre e a