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Il movimento cooperativo di Legacoop aderisce alla “Manifestazione Generale delle Terre  Alluvionate” che si terrà sabato 14 ottobre a Forlì. Saranno presenti i rappresentanti di Legacoop Nazionale, Legacoop Emilia-Romagna, Legacoop Romagna, Legacoop Estense, Legacoop Bologna, Legacoop Imola e le Cooperative agricole braccianti di tutti i territori colpiti. Già lo scorso 16 settembre, una folla di 500 cooperatori si riunì a Ravenna per esprimere pubblicamente il proprio dissenso rispetto alla mancata risposta delle istituzioni nazionali. In tale occasione Legacoop presentò un proprio documento contenente le esigenze della popolazione, delle cooperative, delle imprese e dei territori, i cui contenuti vengono confermati e si affiancano alla piattaforma di mobilitazione generale del 14 ottobre. Pur essendo trascorso un mese da quella protesta, infatti, la situazione vissuta da cittadini e imprese – non solo romagnole: anche del Ferrarese, del Bolognese e dell’Imolese - non è migliorata. Questa lentezza contrasta con le rassicurazioni fornite dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul totale risarcimento dei danni e sulla rapidità delle procedure per la richiesta dei danni. L’alluvione romagnola è stata classificata come la terza peggiore catastrofe naturale a livello globale nel 2023. Di fronte all’enormità di questo evento la struttura commissariale sta lavorando con ammirevole impegno, ma risulta sotto organico e sottofinanziata: 60

Accompagnati dal Vescovo di Rimini Mons. Nicolò Anselmi

Il primo contingente di ragazzi riminesi alla Giornata Mondiale dei Giovani di Lisbona è arrivato capitale lusitana. Questo gruppo è accompagnato da don Cristian Squadrani, don Alessandro Zavattini, don Marco Evangelisti e don Stefano Battarra, e dal Vescovo di Rimini mons. Nicolò Anselmi. È “gemellato” con la diocesi di Beja fino al 1° agosto, poi si recherà a Lisbona, dove il 5 e 6 agosto vivrà la Veglia e la s. Messa presieduta da Papa Francesco. Il gruppo rimarrà in Portogallo fino al 7 agosto. Altri 50 giovani (accompagnati da don Concetto Reveruzzi) partiranno in pullman da Rimini il 31 luglio e saranno impegnati fino all’8 agosto con tappa a Barcellona (sia all’andata sia al ritorno). Un terzo gruppo composto da giovani di Santarcangelo e San Vito partirà in aereo, ma prima di raggiungere Lisbona (4-6 agosto) sarà impegnato in una parte del Cammino di Santiago di Campostela. A fianco dei ragazzi ci sono don Ugo Moncada e don Davide Arcangeli. Ai circa 150 ragazzi che partecipano alla Gmg con il gruppo organizzato dalla Diocesi (dai 18 ai 35 anni), vanno aggiunti molti altri giovani riminesi che vivranno il pellegrinaggio e l’incontro con gli altri giovani dal mondo e con il Papa in pellegrinaggi

Sarà piazza Ganganelli a ospitare l’ultimo appuntamento estivo del percorso di partecipazione per l’elaborazione del Piano urbanistico generale “è futuro presente”, dedicato questa volta ai temi ambientali. Alle ore 20,45 di giovedì 13 luglio la grande arena allestita in occasione della 53.a edizione di Santarcangelo Festival sarà luogo d’incontro su come “Fare pace con la natura. La gestione del rischio, le misure di adattamento”.   Il nostro territorio sta ancora facendo i conti con i danni della recente alluvione che in altri luoghi della Romagna ha causato situazioni catastrofiche e ha dimostrato ancora una volta la sua fragilità di fronte ai fenomeni estremi della crisi climatica. Sappiamo che il clima è mutato, ma cosa dobbiamo attenderci nel futuro? Come possiamo attrezzarci per “fare pace con la natura” e affrontare estati torride, ondate di calore, piogge intense, rischi idraulici, frane? Cosa possono fare insieme il Piano urbanistico generale e il Piano d'azione per l'energia sostenibile e il clima per affrontare la crisi climatica?   Con questi temi e da queste domande partirà il terzo incontro di “è futuro presente”, che vedrà gli interventi di Filippo Sacchetti, assessore alla Pianificazione urbanistica, Pamela Fussi, vice sindaca con delega a Lavori pubblici, Mobilità, Ambiente e paesaggio, Carlo Cacciamani,

Il presidente della Regione Emilia-Romagna: "Nostro solo dovere è collaborare ma serve un minimo di chiarezza"

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, chiede al governo maggiore chiarezza su tempi e risorse per la ricostruzione post alluvione: "Noi abbiamo un solo dovere, che è quello di collaborare con il governo e con il generale Francesco Paolo Figliuolo, che oggi è il nostro interlocutore indicato dal governo", dice Bonaccini nel corso di un incontro della Cisl a Bologna. "Spero che venga spiegata una cosa abbastanza clamorosa - aggiunge - esce un decreto legge che riprende un disegno di legge del ministro Nello Musumeci che indica per le calamità 5 anni più 5 per al ricostruzione, poi il governo eroga finanziamenti, pochi, perché con 2,5 miliardi per 3 regioni è difficile poter rispondere a quanto è successo, per tre anni". "Se si mette un impegno triennale, per quanto troppo poco, se il decreto legge per le ricostruzioni sarà di 5 anni più 5, come è possibile nominare un commissario che terminerà il suo mandato tra meno di un anno? - si chiede Bonaccini - Io spero che questo qualcuno lo spieghi". L'impegno di Figliuolo "è a termine? Noi dobbiamo portare avanti la ricostruzione che avrà bisogno di tempo, seppur deve essere rapida. Noi abbiamo il dovere di partire tenendo insieme

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