Nel silenzio assordante di tv e giornali, di partiti e sindacati, nei documenti confusi e fumosi di cabine di regia e Dipartimenti di istruzione, si sta consumando la fine di un’esperienza formativa innovativa e molto positiva: il Liceo Economico Sociale a partire dall’anno scolastico 2024-2025 scomparirà. Questo si legge nella bozza del disegno di legge concernente “Disposizioni organiche per la valorizzazione, promozione e tutela del made in Italy” scritta da autorevoli esponenti di governo.
Il Liceo Economico Sociale (per brevità LES) che negli ultimi anni è stato scelto da un numero sempre maggiore di studenti e che ha avuto apprezzamenti dalle famiglie, dalle Università, dalle aziende e istituzioni del territorio, non esisterà più: verrà sostituito dal Liceo Made in Italy… o meglio nel linguaggio sempre raffinato e fine del legislatore: “il Liceo Economico Sociale dall’a.s. 24-25 confluirà nel Liceo Made in Italy”.
Il Liceo Economico Sociale, nato nel 2010 e proposto dal Ministero stesso come il Liceo della contemporaneità, del futuro, dell’internazionalità, dell’interdisciplinarietà, quel liceo che voleva portare il mondo nelle scuole, che voleva fornire gli strumenti critici per decifrare la realtà sempre più complessa che circonda i giovani, che metteva la centro gli studenti, che li rendeva protagonisti… bene, quel Liceo non ci sarà più.
Tredici anni di lavoro, passione, talento investiti in quello che doveva essere il Liceo del XXI secolo, sono stati cancellati con un tratto di penna. Il futuro è durato tredici anni.
Alle famiglie e agli studenti che a novembre scorso si sono presentati all’orientamento e ai quali abbiamo cercato di spiegare che il Les è (era) il Liceo della modernità, dell’ innovazione, pone ( poneva ) al centro senso critico e responsabilità, affronta (affrontava) i temi della contemporaneità attraverso gli strumenti sociali ed economici… a settembre che cosa diremo? “Ci siamo sbagliati. Il futuro è già passato”.
Io sono nel mondo della scuola ormai da oltre vent’anni. So che la scuola presenta diverse criticità, molte cose andrebbero cambiate, ma certamente non il Les.
Spero che i decisori si ravvedano: conservate il Les, non impoverite l’offerta formativa.
Il DDL Made in Italy
Aurelio Terlizzi – Coordinatore Les Rimini – Rete Les Emilia Romagna – Comitato “Salviamo il Les”.