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Agostina Melucci di Santarcangelo interviene sulla precarietà della sanità pubblica


Salviamo la sanità pubblica


20 Maggio 2024 / Redazione

Finora  le strutture destinate alla sanità nel territorio nell’ASL Romagna hanno fronteggiato con lo straordinario impegno degli operatori sanitari e spesso delle amministrazioni comunali le sempre minori risorse destinate dal governo alla sanità a causa di altri impieghi, soprattutto militari. La riduzione progressiva si sta comunque traducendo in una forte carenza di personale sanitario, in liste di attesa e ricorso sistematico ai privati (per chi riesce a pagare).

I nostri presidi sanitari hanno cercato di limitare i danni e ove possibile, come a Santarcangelo,  di incrementare qualità e quantità delle prestazioni sanitarie. La strada scelta con il CAU  (Centro  assistenza e urgenza) è stata quella di un servizio raccordato  con gli altri centri ospedalieri del comprensorio e tale da offrire sempre e ad alti livelli qualitativi la migliore prima assistenza nei casi meno gravi ai pazienti in codice bianco o verde o a volte giallo. Ho avuto un caso in famiglia (rottura di una costola) in cui l’assistenza del CAU clementino è stata pronta, completa (ecografia, radiografia e TAC in loco) ed efficace.

Un affollato incontro tenutosi qualche giorno fa, coordinato  dai medici Giorgio Ioli e William Raffaeli, ha focalizzato la situazione della sanità anche con riferimento al passaggio dell’assistenza ospedaliera dal preesistente Pronto intervento al CAU, aperto per 24 ore e che, operando entro una struttura ospedaliera, si avvale delle sue risorse umane e strumentali. I medici hanno illustrato le principali attività che si svolgono con riferimento alle prestazioni ospedaliere e alla casa della salute. Grande l’ apprezzamento per il livello delle prestazioni sanitarie e per l’attenzione del personale sanitario alla dimensione relazionale, particolarmente delicata nei momenti della malattia.

“Non possiamo fare a meno del Servizio sanitario pubblico” è peraltro il profondo e articolato messaggio, di respiro costituzionale, espresso in un appello firmato da un gruppo di scienziati il 2 aprile u.s. tra cui Giorgio Parisi,  Alberto Mantovani, Franco Locatelli.  Articola i valori della legge 833/78, istitutiva del Servizio sanitario nazionale: universalità, uguaglianza, equità. Regredire su questi valori significa che retrocede la democrazia.    Manteniamo costante la nostra attenzione sulla sanità.

Le istituzioni locali hanno sinora lavorato con impegno e profitto al miglioramento delle condizioni sanitarie e a un nuovo modo di abitare la terra. E’ una linea  sviluppata secondo l’idea per cui la sanità non è solo ospedale ma anche cura dell’ambiente, secondo il concetto di salute dell’Organizzazione mondiale della sanità: salute come benessere fisico, mentale, sociale e non esclusivamente assenza di malattia.  Occorre collegare l’uno con il tutto nell’ambito di un sistema in cui ogni azione si riflette sulla complessità delle interazioni di cura. Privilegiando l’onestà sulla demagogia e la verità sulla propaganda.

Agostina Melucci