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San Marino, duemila anni senza dipendere da nessuno


18 Dicembre 2022 / Paolo Zaghini

“Storia di San Marino: Medioevo / Età Moderna e contemporanea / Novecento e tempo presente” A cura di Luca Gorgolini e Stefano Pivato – Bookstones.

Un gran bel libro di storia che ci racconta delle vicende e dei personaggi sammarinesi lungo duemila anni. Scrivono i curatori in premessa: “Il libro è frutto di una collaborazione fra storici di lungo corso e giovani ricercatori che si sono formati nella Scuola Superiore di Studi storici dell’Università di San Marino”. E proseguono: “Solitamente la scrittura di un manuale è opera di un singolo studioso. In questo caso, la scelta è stata differente e la stesura del testo è stata affidata a quindici autori, le cui diverse formazioni e competenze hanno consentito di cogliere, nell’arco dei secoli, una serie di vicende che si sono sempre più interconnesse fra di loro e la cui indagine poteva essere svolta soltanto da chi coltiva saperi che non sempre sono considerati fra le discipline storiche”.

E’ da questo che bisogna partire per scrivere la storia di un piccolissimo paese (poco più di 50 kmq) incastonato nel mezzo dell’Italia. Il notevole saggio di apertura di Tommaso di Carpegna Falconieri (“L’età medievale. Secoli VI-XV”) è questo che ci dice: “La storia di San Marino si tramanda e si condensa in un’idea: la Repubblica è la più antica del mondo ed esiste dal 3 settembre dell’anno 301, ossia dal giorno della morte del tagliapietre Marino”, giunto sul Titano dall’isola dalmata di Arbe, per sfuggire alle persecuzioni dei pagani contro i cristiani. Ma la verità è che nel caso di San Marino gli “innesti dell’immaginario nel racconto della storia sono stati diversi e hanno avuto come scopo principale quello di dimostrare l’antichità e la continuità della Repubblica”.

E’ da dopo il Mille che alcune certezze storiche incominciano ad esserci, ma sarà solo dal 21 settembre 1462, quando saranno firmati con il legato pontificio i Patti di Fossombrone, che San Marino entrerà nella storia moderna. Con la firma dei Patti San Marino ottenne l’annessione di Serravalle, Montegiardino e Fiorentino e l’anno successivo si aggiunse spontaneamente Faetano.

Il Novecento è raccontato da Luca Gorgolini (“Il Novecento e il tempo presente”) attraverso le trasformazioni urbanistiche ed economiche della piccola Repubblica, ma anche grazie all’azione di uomini che hanno perseguito progetti di innovazione e trasformazione: Pietro Franciosi (1864-1935) tra i fondatori del Partito Socialista Sammarinese, i fratelli Giuliano (1894-1955) e Manlio (1889-1968) Gozi leader del partito fascista nel ventennio, Ezio Balducci (1904-1957) il fascista dissidente e l’ambasciatore degli anni della transizione 1944-1946, Gino Zani (1882-1964) il costruttore della San Marino medievale negli anni Trenta, il leader comunista Gildo Gasperoni (1906-1994), Gino Giacomini (1878-1962) socialista e Ministro degli esteri dei governi di sinistra, Federico Bigi (1920-1996) segretario della DCS e ministro degli esteri dopo il ribaltamento del governo di sinistra nel 1957, Alvaro Casali (1896-1978) dissidente socialista e fondatore del Partito socialdemocratico alleato della DCS.

“La ferrovia costituì la più originale opera turistica del regime e fornì un decisivo impulso al lancio turistico della piccola Repubblica, la cui immagine in quegli anni venne anche sensibilmente ritoccata con una serie di interventi che ebbero un forte impatto sulla città. Venne infatti attuata una ‘medievalizzazione’ del centro storico, oltre all’edificazione della ‘città funzionale’”.

Innumerevoli i dati che Gorgolini fornisce sulla evoluzione politica del Paese, ma anche sulla grande trasformazione economica e sociale: il passaggio da un mondo agricolo ad un mondo terziario e commerciale, che trova nello sviluppo del turismo il volano della propria crescita economica, la crescita dell’istruzione scolastica e demografica (la popolazione passa da 3.686 unità nel 1818 a 34.033 nel 2021, un incremento del 378%), l’emigrazione (quasi 15mila cittadini sammarinesi risiedono all’estero, di cui 6.500 in Italia).

“Ancella della trasformazione fu la creazione della superstrada Rimini-San Marino. Aperta con un decreto del 1959, l’autostrada si trasformò in breve tempo da strada a scorrimento veloce a percorso che attraversava” vari territori della Repubblica. “Sulla strada si addensarono gli insediamenti abitativi e quelli commerciali” (dal saggio di Luca Morganti “Le trasformazioni urbane e territoriali nella storia di San Marino”).

Di straordinario interesse, e di grande attualità per le rivendicazioni in corso da parte del mondo femminile sammarinese, il saggio di Valentina Rossi (“Le donne sammarinesi e la conquista del diritto di voto”). Solo nel 1959 le donne sammarinesi poterono votare, ma per essere elette dovettero attendere il 1973. Fu la DCS, negli anni dell’opposizione al governo di sinistra, estremamente refrattario a concederlo, che si battè per la concessione del voto alle donne. Poi una volta al Governo con i socialdemocratici, la DCS “mostrò diverse titubanze a riconoscere quel diritto per il quale gli stessi uomini politici si erano fieramente battuti negli anni precedenti”. Nel 1974 finalmente fu possibile la elezione al Consiglio Grande e Generale delle prime 4 donne: Clara Boscaglia (1930-1990) per il PDCS, Marina Busignani Reffi (1930-2006) per il PSS, Anna Maria Casali (1953- ) e Fausta Simona Morganti (1944-2021) per il PCS. Solo nel 1981 Maria Lea Pedini del PSS, prima donna, venne eletta Capitana Reggente.

Ivo Biagianti ha scritto il capitolo dedicato a “L’età moderna e contemporanea, secoli XVI-XIX)”, Marica De Angelis e Paolo Pascucci hanno scritto quello su “Gli Statuti e le istituzioni sammarinesi”, Michele Chiaruzzi quello su “Le relazioni internazionali della Repubblica”, Patrizia De Luca quello su “Lo sfollamento durante la Seconda Guerra Mondiale” e quello su “L’emigrazione tra Ottocento e Novecento”, Matteo Troilo su “L’esplosione del turismo”, Martina Bollini su “L’arte attraverso i secoli. Tre monumenti significativi”, Veronica Casali e Bojana Gruska su “Le scoperte archeologiche: gli insediamenti in età antica”, Vito G. Testa su “Lo sviluppo delle istituzioni culturali”, Sergio Barducci su “Giornali e giornalismo dall’Ottocento ai giorni nostri”.

La Repubblica nel corso dei secoli ha conservato l’orgoglio che i suoi cittadini espressero al legato papale di Romagna che, salito nel 1294 sul Titano e vistosi opporre un rifiuto al pagamento dei tributi, si rivolse a loro domandando cosa fosse la libertà. E al quesito i sammarinesi risposero che essere liberi significava non essere dipendenti da alcuno. Questa ostinata e fiera difesa della propria autonomia ha costituito un filo rosso che ha attraversato e contraddistinto la storia della comunità sammarinese fino a oggi.
Questo manuale storico ben è riuscito ad affermare, nei vari saggi, questa filosofia dell’esistenza della Repubblica di San Marino.

Paolo Zaghini