Sant’Andrea Besanigo, Comitato Cittadino: “Chiediamo chiarezza sulla centrale di biometano”
18 Gennaio 2024 / Redazione
Afferma il Comitato: “Quali sono i dati e i fatti che hanno fatto pendere per questa decisione? Se lo sono chiesti in molti una volta sparsasi la notizia dell’istanza della BIOMAX per la riconversione con potenziamento della propria centrale biomasse, a seguito del tavolo tecnico tenuto in “segreto” ai residenti (la domanda risulta protocollata in Comune a luglio 2013), aveva ultimato il suo report e quindi emesso il verdetto: Delibera di Giunta n.125 del 23/10/2013.
Ora che il report è pubblico, ci poniamo tante domande e in particolare ci interessa capire se al momento dell’approvazione sono state valutate:
Dove si andrà a prendere l’organico che manca con l’ampliamento? I nuovi contratti di fornitura digestato sono da fuori provincia? Chi subirà gli effetti nocivi di tale impianto? I residenti delle zone limitrofe (Raibano, Besanigo) avranno un impatto immediato in termini di aumento di emissioni di sostanze inquinanti e odorigene. Perché delegare BIOMAX a monitorare le emissioni odorigene? Quindi, il controllato che si fa controllore. E noi dobbiamo credere alla sua relazione! Ci è venuto un dubbio. Non è che il Comune non vuole installare il NASO ELETTRONICO per non disturbare certi privati? Se fosse così sarebbe davvero assurdo. Assisteremo ad un aumento del traffico di trattori e di camion con conseguente inquinamento ambientale Emerge però che non si è dato il giusto peso all’aspetto traffico e si è preso per buono il dato fornito nella domanda di riconversione che, secondo noi, è un numero inventato perché non stimato/verificato dalla polizia locale.
La cosa peggiore però è che lo stoccaggio di tali “bio” gas, raffinato in metano, a nostro avviso, viene istallato a ridosso di abitazioni private, a poche centinaia di metri in linea d’aria rispetto all’asilo infantile cittadino e all’oratorio parrocchiale. La qual cosa non viene mai menzionata anzi, quasi furbescamente, evitata usando la frase “….area da ritenersi idonea….e che rientra nel raggio di 500 m dalla limitrofa zona a destinazione industriale”.
In sostanza è stata impostata una condizione inziale, a nostro avviso, sbagliata che ha impattato negativamente sull’analisi multicriteri generale di Besanigo anziché optare per un miglioramento dell’impianto già esistente, e questo non va bene.”