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Martedì e mercoledì la compagnia Vladimiro Strinati


Santarcangelo: la prossima settimana si conclude la rassegna estiva del Festival dei burattini


24 Agosto 2024 / Redazione

L’ultima settimana di agosto inizia con gli spettacoli che chiuderanno la rassegna estiva dedicata ai burattini: il tradizionale Festival dei burattini termina infatti con gli appuntamenti in programma martedì 27 e mercoledì 28 agosto. Le due serate chiudono anche Frazioncine e la parte degli spettacoli della rassegna “Tempo d’Estate”, che proseguirà nelle prossime settimane con mercatini, la ligaza e il Nòt film fest.

 

“Due burattini e un bebè” della Compagnia Vladimiro Strinati andrà in scena martedì 27 presso il giardino del Museo Etnografico, mentre il gran finale si terrà nel parco del Macabucco recentemente inaugurato con lo spettacolo “Aspetta mo’”, sempre della Compagnia Vladimiro Strinati. Entrambe le serate sono a ingresso gratuito e inizieranno alle ore 21: per informazioni 0541/624703 – focus@focusantarcangelo.it.

 

 

Due burattini e un bebè (per bambini dai 4 anni) – La vita di coppia del raziocinante Fagiolino e Sganapino, sua “spalla” scanzonata e un po’ fuori di testa, viene sconvolta il giorno in cui trovano una culla. A scombussolare l’armonia del duo comico e il loro mènage di coppia “familiare” è l’arrivo inatteso di un bebè. Ad entrare e uscire dalla casa ci saranno la Suora del convento, Zigaretta il vicino prepotente, l’antipatico di turno, le maschere delle Commedia dell’Arte come Colombina e una folla di generici. Non mancheranno allattamenti, ninne nanne al pupo, inseguimenti, vagiti pisolini, legnate, coliche gassose e balletti indiavolati. La commedia prende spunto dalle versioni cinematografiche di “Tre uomini e una culla” e vuole essere un omaggio a quella comicità meccanica e di movimento, fatta di gomitate e sberle tanta cara sia alla slapstick comedy, commedia dei scapaccione che alle comiche di Stanlio e Ollio, Ben Turpin, Charlot etc.

 

Aspetta mo’ (per bambin dai 5 anni) – Tre fiabe che parlano di cuoche, mamme, mogli, fanciulle audaci che sconfiggono uomini bestiali e sposano principi distratti. Nella storia di “Panciasfonda” ci troviamo di fronte ad un orco vorace, di buon sangue romagnolo, che preferisce divorare i prodotti della buona cucina, piuttosto che bambini. Ecco allora intervenire la massaia, che, stanca dei soprusi dell’omaccio, decide di sconfiggere la sua ingorda voracità con un piatto prelibatissimo: “La Ricotta di Mare”. In “Barbablù” la giovane eroina ha un ruolo attivo: sfida il parere contrario del padre, si fa beffa dello spietato Barbablù, e con audacia libera le sorelle.