La Notte Rosa, come quella cantata da Gianni Togni, sembra già esplosa. Nel tempo e nello spazio: nel corso degli anni è dilagata lungo tutta la Riviera, e se all’inizio il rosa colorava solo una notte, ora si spalma praticamente su tutta una settimana.
Quest’anno, oltre al solito merchandising di cappellini, palloncini e festoni in tinta, e alle luci che daranno al centro storico un’attualissima sfumatura di millennial pink, ci saranno anche gli scontrini rosa, grazie agli appositi rotolino di carta creati per l’occasione da Cea Sistemi. Visti così sembrano più carta igienica per nani civettuoli che un accessorio per registratori di cassa. Ma, a pensarci bene, l’idea di associare il colore della tenerezza e dell’equilibrio nelle passioni (il calore istintuale del rosso attenuato dalla purezza del bianco) all’arida documentazione fiscale dei nostri acquisti e consumazioni è geniale.
E forse andrebbe adottata in pianta stabile, non solo per addolcire i rapporti fra gli italiani e il fisco – lo scontrino come un biglietto amoroso che il negoziante porge al cliente che ha corteggiato con sconti e promozioni – ma anche e soprattutto per incoraggiare i consumi.
I cromoterapeuti lo sanno: il rosa rilassa, predispone all’apertura e alla fiducia nel prossimo, spegne l’aggressività e propizia l’ottimismo e la speranza, cioè gli stati d’animo più favorevoli allo shopping. E malgrado il luogo comune (storicamente più recente di quel che si crede) leghi il rosa alla femminilità, questo colore tocca corde sensibili anche nei maschi: evoca la Gazzetta dello Sport, la maglia del vincitore del Giro d’Italia, il foglio che prelude alla patente vera e propria.
Un conto riportato su carta rosa risulta meno allarmante, meno colpevolizzante: gli stessi numeri, stampati nel solito burocratico scontrino nero-su-bianco hanno sempre qualcosa della pagella, delle analisi cliniche, e sembrano volerti rinfacciare qualcosa. Lo scontrino rosa invece ti dice: vabbè, hai speso, ma via, su col morale, quando c’è l’amore c’è tutto.
Certo, dev’essere il rosa giusto: non una svenevole nuance cipria o confetto, ma un’energetica e tonificante tonalità fragola o geranio, adatta al giorno ma anche alle spese . La Notte Rosa sarà il battesimo del fuoco per i nuovi scontrini color ripresa, e se avranno successo, chissà, presto potremmo vederli in tutta Italia. A cambiare il colore dei conti pubblici (rosso) e quello delle tasche dei cittadini (perennemente al verde) il ministro Padoan non ci prova neanche più, ma la battaglia per cambiare almeno il colore degli scontrini potrebbe vincerla.
Lia Celi www.liaceli.it