Home___primopianoSembrava l’età più bella di sempre e il futuro ancora migliore

Il libro di Alessandro Catrani: "Gli anni dell’incanto. Eleganza e mondanità nella Rimini della Belle Epoque"


Sembrava l’età più bella di sempre e il futuro ancora migliore


22 Aprile 2024 / Paolo Zaghini

Alessandro Catrani:
“Gli anni dell’incanto. Eleganza e mondanità nella Rimini della Belle Epoque”
Panozzo

Ancora una volta la passione collezionistica di Alessandro Catrani abbinata alla grande professionalità dell’editore Massimo Panozzo hanno dato vita ad un libro bellissimo. Dedicato forse ai quindici anni più felici della giovane Italia che consolidava la sua unità nazionale e contemporaneamente gettava le basi per una crescita economica importante: la Belle Epoque, il periodo che va dagli ultimi decenni dell’Ottocento allo scoppio della prima guerra mondiale.

Naturalmente, come sempre, nei libri di Alessandro non c’è traccia delle proteste sociali, delle nuove organizzazioni politiche della sinistra, dei “poveracci”: “Planeremo fra arciduchi e ballerini, contesse e contessine, pennacchi e carrozze, culottes e champagne, livree e pagliette, in una favola di circa trenta anni, un tempo sospeso, magico, di prosperità, eleganza, e di festa”.

Scrive Piero Meldini nella sua Introduzione: “I collezionisti, in genere, sono gelosissimi delle proprie raccolte, che non amano mostrare ad anima viva. Esibire un pezzo della loro collezione equivale per molti a svilirlo, a macchiarne, quasi, la reputazione. Non è il caso di Alessandro Catrani, che non ha mai esitato a rendere pubbliche parti consistenti della sua vasta e preziosa raccolta attraverso mostre e volumi. Dove non sono le immagini che corredano il testo, ma è piuttosto il testo che cuce e commenta le immagini, accompagnando passa passo il viaggio del lettore”. Ad esempio il volume di Davide Bagnaresi (“Vivere a Rimini negli anni della Belle Époque. La quotidianità tra progresso, tempo libero, emergenze e politica”, Panozzo, 2017) era già magnificamente illustrato da decine di immagini inedite provenienti dalla raccolta privata dell’avv. Alessandro Catrani.

Catrani, in apertura del libro, ci dice che gran parte del materiale utilizzato proviene da un dono fattogli “da un uomo speciale che ci ha lasciati purtroppo da tempo. Lo contattai perché suo padre era stato un erudito storico riminese ed immaginavo potesse avere del materiale di mio interesse. Ignoravo però quanto e quale”. Da lui ricevette inviti, tessere, fotografie della Bella Epoque a Rimini. “Un sogno, un’estasi. Mi pareva di svenire”.
Oltre a testi propri, Catrani ricorre, pubblicandoli, a corredo delle fotografie a numerosi articoli apparsi sui giornali locali dell’epoca: Corriere Riminese (uscito dal 1911 al 1920), L’Ausa (1896-1926), Corriere dei Bagni (1872-1924), La Riscossa (1903-1913).

Ne emerge il quadro di una città in cui qualche centinaio di privilegiati riminesi, assieme ad aristocratici italiani ed europei (in particolare dell’est Europa) e a ricchi borghesi dell’Italia settentrionale danno vita ad un mondo da favola. “Agli albori degli anni Novanta una lunga fila di ville si protrae fino all’Ausa (…). Nel volgere di un decennio la Marina si riempie di ville. I villini sparsi tra i verdi viali della Marina conferiscono un tono accogliente alla cittadina balneare, richiamano nella stagione dei bagni un turismo scelto sempre più sofisticato, ospitano personaggi italiani e stranieri noti nel mondo della politica, dell’arte, della scienza. In questi ambienti, tra gente diversa, ma tradizionalmente legata a certe comuni consuetudini, si afferma quel mondo raffinato e decadente di una società snobistica dove gli ultimi aristocratici trovano la continuazione delle loro abitudini nei nuovi modelli di vita imposti dai ricchi borghesi”.

In quegli anni Rimini diventa un centro turistico internazionale, “luogo di convegno e meta obbligata della buona società mitteleuropea. Spettacoli teatrali e concerti, giochi e manifestazioni sportive, mostre e aste d’arte, feste e occasioni mondane d’ogni genere rallegrano il soggiorno dei ‘graditi ospiti’”. “Sono anni di sconfinata fiducia nel futuro e ottimismo, di tumultuoso progresso scientifico e formidabili innovazioni, dal motore a scoppio all’aeroplano, dal cinema al telegrafo – innovazioni tutte accolte da Rimini tempestivamente e con entusiasmo” (dall’introduzione di Piero Meldini).

I testi e le foto raccontano dei luoghi di questa vita privilegiata: il Casino civico (“la vera sede esclusiva della Rimini che conta”), il Teatro Massimo poi Teatro Vittorio Emanuele, i numerosi cinematografi (il Lux, l’arena Iris, il Kursaal, il Fulgor), il Teatro Politeama Riminese, il caffè pasticceria Vecchi, l’Hotel Aquila d’Oro, il Kursaal, la Piattaforma sul mare, il Grand Hotel Hungaria, il Grand Hotel, il Club des Etrangers, l’ippodromo di Piazza d’Armi, la Villa des Vergers, l’hotel Villa Rosa.

E poi i più importanti eventi mondani: il grande Congresso della stampa del 1911, il raid aviatorio del 1911, la grande battaglia dei fiori del 1906 e del 1907, il circo di Buffalo Bill nel 1906, lo spettacolo del funambolo Arthur Strohschneider nel 1912, la festa delle rose nel 1914, il ballo di beneficenza della Croce Rossa nel 1913, la festa da ballo in maschera al Casino civico ogni anno.

Ed infine i famosi personaggi a Rimini: l’attrice Teresa Mariani Zampieri, Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse, Ermete Novelli, il compositore Pietro Mascagni, l’attrice Lyda Borelli, Guglielmo Marconi. E fra gli aristocratici il Duca degli Abruzzi, la principessa d’Aosta, il duca di Udine, la regina di Sassonia, i principi Colonna.

Le cronache del Corriere Riminese ci riportano alla memoria i nomi dei principali protagonisti degli eventi riminesi negli anni della Bella Epoque. Riprendiamo dalla cronaca della festa dell’11 febbraio 1911 al Casino civico: “Una festa a lungo sognata ed attesa da ogni giovane ragazza della nostra città (…). Il palazzo accoglie il flusso delle eleganti dame e degli impeccabili cavalieri, fra cui gli ufficiali del reggimento fanteria di stanza a Rimini au gran complet (…). C’è un sacco di gente che balla, gran belle donne dai magnifici decolletè, graziose signorine e compiti cavalieri … e soprattutto non manca l’allegria. La festa, come ogni anno, è un vero successo: dalle 22 alle 6 del mattino le danze si protraggono animatissime. La festosa eleganza di tutte le intervenute, in costume (…) una la maschera più graziosa: quella della signorina Alba Facchinetti, abbigliata in preziosissima mise orientaleggiante. Altri nomi per i soliti curiosi? Fra le toilette elegantissime quelle della (notoriamente bella) contessa Agnese Massani Guiducci Spina, della contessa Bonaccossi Petrangolini, della contessa Battaglini, della contessa Blanche Aventi Roverella di Sorrivoli e della contessa Guerrieri”.

La contessa Blanche è una delle figure più affascinanti del primo Novecento riminese: “nella Belle Epoque divenne patronessa di vari comitati e fulcro della vita sociale e mondana dell’epoca. Regina dei salotti balneari, innovatrice nella moda, musa di artisti, attori e personalità di ogni genere, si fece costruire in viale Regina Elena un innovativo, bizzarro cottage in stile esotico ove intrattenne con le sue celebri sfarzosissime feste la nobiltà italiana ospite della riviera”.

“Il 1914 segnò la fine di un’epoca, la Belle Epoque, e con essa la fine di un sistema di vita, di un modo di vivere, di un mondo. Il primo conflitto mondiale rappresentò il grande spartiacque della storia moderna (…). Tutto riprenderà vita, ma in forma ben diversa, coi ‘Ruggenti Anni 20’. Ma questa è tutta un’altra storia …”. Scommettiamo che sarà questo il prossimo libro di Catrani?

Paolo Zaghini