HomePoliticaSenza dimora a Rimini, Gianfreda a Lisi: “Da giugno vogliamo partire con il pronto soccorso sociale

L'assessore: "In due anni investimenti grandemente aumentati "


Senza dimora a Rimini, Gianfreda a Lisi: “Da giugno vogliamo partire con il pronto soccorso sociale


9 Febbraio 2024 / Redazione

Ndll’ultima seduta del consiglio comunale di Rimini, Gloria Lisi aveva interrogato sula situazione dei senza tetto, mentre all’esterno della sala era in crso un presidio sullo stesso tema organizzato da Casa Madiba Network e ADL Cobas Emilia Romagna.

Ha chiesto Lisi: “L’Assessore era consapevole dei decessi di queste 6 persone? Conosceva le loro storie? Si erano rivolte ai servizi Sociali? Erano conosciute e monitorate dagli operatori dell’unità di Strada? Inoltre chiedo di predisporre risposte abitative nuove e strutturali adeguate a rispondere alla precarietà abitativa che colpisce sempre più persone; di ampliare il numero di appartamenti di emergenza abitativa; di aumentare gli appartamenti messi a disposizione del progetto HF; di promuovere e coordinare la rete fra chi si occupa dei senza fissa dimora fissando gli incontri periodici con cadenza mensile, riuscendo a superare l’attuale frammentazione degli operatori sociali che lavorano o prestano volontariato nei vari enti del Terzo Settore riminese; di chiedere ai privati, che continuano a costruire nei loro interessi, di destinare una quota di cubatura per appartamenti da dedicare ai progetti di HF e all’ERP, ovviamente per rendere attuabile questa proposta, si deve sensibilizzare anche il settore dell’urbanistica che spero non si limiti soltanto a definire con termini come “indecorosa” la condizione dei senza tetto; di conoscere quanti nuovi contratti di affitto si sono stipulati, grazie al tanto sbandierato PATTO PER LA CASA; di sapere quante persone, pur avendone i requisiti ed avendone il diritto, sono rimaste escluse dal contributo per l’affitto, che in un recente comunicato stampa l’assessore ha tanto enfatizzato di aver ulteriormente finanziato (fra l’altro decantando risorse non proprie del Comune, ma messe a disposizione dalla Regione). Chiedo a quanto ammonterebbero le risorse strettamente comunali messe a disposizione per poter coprire totalmente la graduatoria dei beneficiari del fondo affitto. In ultimo chiedo di conoscere quante ore settimanali vengono dedicate dall’attuale assessore al trovare nuove soluzioni da mettere in campo a favore di persone che vivono in grave marginalità”.

Ha risposto l’assessore Kritian Gianfreda: “Negli ultimi due anni abbiamo aumentato in maniera significativa gli investimenti nel settore della povertà estrema e dei senza tetto, adottando un approccio integrato e mirato, con l’obiettivo di mettere la dignità dell’individuo al centro di ogni scelta amministrativa”.

Ed ja spiegato: “Una premessa è doverosa: quando si parla di vite e storie umane complesse, una fotografia prettamente numerica non riesce a catturare l’aspetto umano e la complessità che si celano dietro ai progetti assistenziali messi in campo, i quali fanno fatica a essere quantificati con una mera enumerazione di cifre, che tuttavia può restituire una panoramica dell’impegno profuso dal nostro ente nell’affrontare il tema della povertà e nell’offrire un futuro migliore alle persone più vulnerabili. Solo in due anni, dati alla mano, a livello di investimenti per l’unità di strada siamo passati da 24 mila euro a 60 mila euro, mentre il sostegno per la struttura della Casa Gallo è stato incrementato da 40 a 50 mila euro (25 posti), incluso il pagamento totale delle utenze da parte dell’amministrazione. A questo si aggiunge anche il potenziamento da 6 a 20 stanze dell’albergo sociale, portando il finanziamento da 50 a 140 mila euro, più altri 30 mila destinati alle camere invernali, garantendo così alle persone senza tetto un luogo sicuro dove trascorrere la notte nei giorni più freddi. Sempre in questi due anni, sono stati aumentati anche gli alloggi da 10 a 13 nell’ambito del progetto dell’Housing First con investimenti crescenti da 155 mila a 210 mila euro. Questo progetto non si limita a fornire un tetto agli homeless, ma anche a promuovere un percorso su misura per gli utenti al fine di favorire la loro integrazione sul territorio e fargli recuperare l’autonomia persa, con uno sguardo al domani. In sintesi, grazie a questi investimenti e al potenziamento della rete pubblica e privata”.

E Gianfreda ha proseguito: “Si tratta di progressi importanti, tangibili, che hanno permesso a tanti di rialzarsi da situazioni di estrema difficoltà e stasi. Parallelamente alle misure più emergenziale, per affrontare questa problematica sociale, stiamo portando avanti un processo di rinnovamento alla radice dell’assetto assistenziale, con la definizione di politiche a lungo termine, a cominciare dall’iter di rinnovamento per il coordinamento del settore. Lo scopo è di avere un centro servizi che tenga uniti la pluralità di interventi; una sorta di hub che avrà il compito di ottimizzare gli interventi e di coordinare le risorse disponibili, comprese quelle derivanti dal Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si tratta di un progetto importante, frutto di un dialogo e un confronto costante con l’azienda Usl e le anime della città e del terzo settore, maturato in questi anni sia nel mio ruolo di assessore e, prima ancora, nella mia attività nel campo del volontariato e associazionismo”.

“La povertà estrema e l’emergenza abitativa sono tematiche complesse che richiedono un lavoro di squadra da parte di tutte le istituzioni e della comunità nel suo insieme, in un’ottica di velocità di risposta e di adeguatezza delle risorse. Il nostro obiettivo primario è di continuare a lavorare garantire che ogni cittadino abbia pari dignità e diritti, senza che rimanga escluso dalla gamma di servizi. A questo scopo, ad esempio, stiamo lavorando per integrare professionisti sanitari nel pronto soccorso sociale che intendiamo costituire già a partire dal mese di giugno. Questa iniziativa, in particolare, mira a garantire un supporto completo alle situazioni di estrema precarietà, affrontando non solo le sfide abitative, ma anche quelle legate a un discorso di salute fisica e mentale”, ha concluso l’assessore.