Simone Gobbi (PD): “Le priorità sono sanità, lavoro e turismo”
15 Novembre 2024 / Stefano Cicchetti
Simone Gobbi, 50 anni, lavora come gestore imprese presso Banca Malatestiana, un credito cooperativo; è stato assessore al turismo a Riccione e consigliere provinciale ed attualmente Presidente del consiglio comunale di Riccione.
Ora è candidato del Pd alle regionali e chiude la sua campagna elettorale: “Sono stati settanta giorni incredibili e, al netto ella retorica, posso dire di aver avuto la fortuna di conoscere tante persone fantastiche, ognuna con la sua storia, su e giù per un territorio che merita davvero di essere valorizzato”
Dopo due mesi e più di mille chilometri macinati tra i 27 Comuni della provincia, riavvolge il nastro dei ricordi.
“Continuerò in queste ultime ore il mio porta porta nei quartieri, tra la gente. Porterò in Regione, qualora dovessi essere eletto, tutte le grandi, piccole istanze che ho raccolto durante questa campagna elettorale- continua Gobbi -. Da Cattolica a Sant’Agata Feltria, passando per Rimini e la Valconca. Ma chi mi ha sostenuto sa che le mie priorità, soprattutto in questo momento storico, sono soprattutto tre temi che considero identitari: sanità, lavoro e turismo. L’ho ripetuto fino allo sfinimento: anche in Emilia Romagna, che rimane pur sempre una delle regioni più all’avanguardia sulla sanità, abbiamo ormai tempi di attesa per le visite che stanno diventando insostenibili. Voglio portare in Regione un disegno di legge per promuovere in Parlamento un maggiore stanziamento per la sanità pubblica, oggi ferma al 7% del Pil. E bisogna intervenire per difendere e potenziare i nostri presidi territoriali. Sul lavoro è necessario pensare ai più giovani, che non sono soltanto il futuro bensì il presente di questo territorio: serve un patto nuovo per innovare il mondo della formazione e del lavoro e far sì che stipendi e retribuzoni siano finalmente adeguati. A cominciare dal turismo, che è la nostra prima industria: bisogna continuare a rafforzare il ruolo del nostro aeroporto, come porta d’acceso all’offerta della Riviera e della Romagna. Bene l’arrivo di EasyJet, ma è necessario ampliare l’offerta e investire sui mercati internazionali per rafforzare la competitività e l’economia del nostro territorio. In più bisogna valorizzare le nostre eccellenze: serve una nuova strategia di promocommercializzazione integrata, che tenga insieme costa ed entroterra, puntando a far conoscere il patrimonio dei nostri borghi, fatti di storia, castelli e un’offerta gastronomica variegata. Cinema e sport, come già ho avuto modo di spiegare, possono essere due potenti volani per il turismo”.
Simone Gobbi, la netta vittoria di Donald Trump si è basata anche su slogan negazionisti sulla crisi del clima. Nonostante gli alluvioni e il ritorno delle mucillagini, anche qui in Romagna la risposta delle destre va dall’ignorare i problemi allo scaricarne la colpa sulle amministrazioni di sinistra. Hanno ragione loro?
“Siamo davanti ad un bivio irreversibile dove o capiamo che la salvaguardia dell”ambiente e del planeta dovranno essere prioritarie nell’agenda politica o la natura ci presenterà il conto, come purtroppo avvenuto con gli ultimi drammatici eventi. Negare o minimizzare il problema è una posizione non più tollerabile. E’ in gioco il futuro delle prossime generazioni “.
In provincia di Rimini la media delle retribuzioni è la più bassa della Regione. Si spiega con l’incidenza del turismo, ma è inevitabile che in quel settore il lavoro debba essere sottopagato oltre che precario al massimo grado?
“L’Italia è il fanalino di coda dell’Europa come tasso di crescita dei Salari negli ultimi 20 anni. Un partito come il PD deve intraprendere una battaglia vera per l’adeguamento dei salari e per un lavoro più equo e più giusto per tutti”.
Nonostante un’alta qualità della vita riconosciuta da tutti, i numeri dicono che la percentuale di giovani soprattutto laureati che cerca fortuna all’estero è impressionante, 30 mila in meno di 10 anni: come si può fermare questa emorragia?
“I giovani vanno messi al centro delle politiche del lavoro, vanno completamente rinnovati i modelli di alternanza scuola-lavoro, valorizzate le competenze ed i tirocini, e infine creare opportunità per gli inserimenti in azienda”.
La ripresa del turismo dopo il covid si sta rivelando lunga e difficile, secondo lei su cosa dovrebbe puntare le riviera romagnola?
“Il turismo è una cosa troppo seria per lasciarla all’improvvisazione. Accessibilità attraverso il potenziamento del nostro aeroporto che deve diventare l’hub della Romagna così cone provare a portare l’alta velocità a Rimini. Una nuova strategia di promocommercializzazione valorizzando la costa insieme alle eccellenze del nostro entroterra che tra castelli, rocche storiche ed esperienze enogastronomiche non avrebbe nulla da invidiare ad altre regioni. Infine la rigenerazione del patrimonio alberghiero: la vacanza è un esperienza e dobbiamo saper offrire al turista standard di qualità”.
La sofferenza della sanità pubblica è sotto gli occhi di tutti, con un disagio diffuso sia fra gli utenti che fra chi lavora nel settore, che ricette propone?
“La sanità pubblica deve rimanere un valore fondante delle nostre comunità: non accetterò mai un modello si sanità dove chi è ricco si può curare prima e meglio. Per questa ragione vanno potenziati i nostri 5 presidi ospedalieri presenti in Provincia, costruire le case della comunità e valorizzare le figure degli OSS. Nonostante la nostra regione sia una delle migliori in Italia non possiamo più accettare tempi di attesa di 8-9 mesi per visite specialistiche o file di ore nei Pronto soccorsi. Le case della salute devono servire proprio a fare da filtro tra il medico di base e gli ospedali”.
Come riccionese lei ha visto all’opera in successione amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra: che differenze ci sono state? E perché secondo lei dopo Renata Tosi la città ha voluto cambiare?
“Non è mai stato mio costume attaccare l’avversario politico, ho sempre preferito proporre soluzioni e idee. Penso che i cittadini fossero stanchi di un clima di continui scontri e polemiche sterili. Quando si governa una città la prima cosa da fare è togliersi la casacca di partito ed indossare quella da amministratore, e quando sei un amministratore devi pensare al bene della comunità nel suo intero, sia di chi ti ha votato e sia di chi non ti ha votato”.
Stefano Cicchetti