HomePoliticaSNAMI diffida AUSL Romagna: “No al CAU di Novafeltria”

E il Comitato torna a chiedere la conversione del PPI in Pronto Soccorso


SNAMI diffida AUSL Romagna: “No al CAU di Novafeltria”


13 Gennaio 2024 / Redazione

Continua la battaglia dello SNAMI, sindacato autonomo dei medici, contro AUSL Romagna sulla chiusura delle ex Guardie Mediche per sostotuirle con i CAU. Dopo le diffide già inviate riguardo Rimini9, Santarcangelo e Ravenna, ora è la volta di Novafeltria.

Scrive lo SNAMI: “In merito alla proposta unilaterale da parte di questa Azienda ASL di chiusura dell’ambulatorio di Continuità Assistenziale prefestivi e festivi a Novafeltria: con la presente, per evitare eventuali disagi, rischi e disguidi per l’utenza, (criticità peraltro innescate e accentuate dalla proposta aziendale di attivazione nella stessa sede del cosiddetto “cau”) si diffica dal procedere alla soppressione ingiustificabile di tale servizio di continuità assistenziale della assistenza sanitaria primaria per la cittadinanza, si diffica
altresì questa azienda Asl da qualsiasi ipotesi di riconversione e/o riduzione funzionale o operativa del Punto di Primo Intervento di Novafeltria”.
La diffida è firmata dal Dott. Pietro Pesaresi Presidente Provinciale SNAMI RIMINI.

Sempre a proposito del CAU, il Comitato Giù le mani dall’Ospedale di Novafeltria interviene ancora una volta così: “I sindaci da tempo stanno chiedendo la conversione del nostro PPI in Pronto Soccorso come prevede il decreto Balduzzi e da nove anni aspettiamo che L’AUSl della Romagna attui quel diritto che la Regione ci ha riconosciuto nel 2018, ma da quell’orecchio il Dr. Carradori, come prima il suo predecessore Dr. Tonini, pare non volerci sentire. Il 17 Gennaio, l’assessore alla salute della Regione Emilia Romagna Dr. Donini ha promesso di farci visita. Nella speranza che presenti il progetto di ristrutturazione del Sacra Famiglia simile all’Ospedale di Pavullo nel Frignano (che prevede il Pronto Soccorso), se ritenga ragionevole, che il riordino della rete di Emergenza Urgenza, proposto dall’AUSL, nella nostra provincia, che conta 338.000 abitanti su un territorio di 1346 kmq, possa reggersi (con la chiusura di tutti i Punti di Primo Intervento,) sui Pronto soccorso di Rimini e Riccione che nel periodo estivo e durante le fasi epidemiche mostrano evidenti segnali di criticità”.