Spaccio in Valconca: Polstrada sequestra mezzo chilo di hashish, marijuana e denaro
18 Novembre 2024 / Redazione
In Valconca da un contollo stradale è saltato fuori un giro di spaccio, con il il sequestro di mezzo chilo di hashish, marijuana e denaro.
Verso le ore 21.30 del 14. novembre una pattuglia della Polizia di Stato – Sottosezione Polizia Stradale di Riccione in servizio di vigilanza stradale sulla SP 18 presso Taverna di Monte Colombo, aveva intimato l’alt ad un Pick-Up Ford Raptor con a bordo tre persone. Nel corso del controllo gli Agenti hanno immediatamente sospettato che a bordo del veicolo vi potesse essere presente della sostanza stupefacente tipo marijuana poiché ne avvertivano un fortissimo odore.
Dopo aver compiutamente identificato i tre individui hanno proceduto alla loro perquisizione personale e veicolare. Infatti uno dei tre aveva addosso una busta contenente quella risultata poi essere marijuana per un peso di 110,28 grammi.
Il giovane, di nazionalità italiana domiciliato nella Provincia di Rimini, ha detto che la sostanza era per uso personale e di averla da poco acquistata da un individuo nel vicino comune di Sassofeltrio.
Nel frattempo sul posto sono intervenuti anche i poliziotti della Squadra di P.G. della Sezione Polizia Stradale di Rimini e della Sottosezione di Riccione, che hanno assunto la direzione delle attività di indagine, portandosi a Sassofeltrio. Dopo una rapida indagine nel corso della notte è stato individuato il luogo ove era avvenuta la cessione dello stupefacente: una abitazione privata.
Gli agenti, dopo aver un cittadino romeno che vi risiedeva, hanno proceduto alla perquisizione domiciliare rinvenendo 500 grammi di hashish e 54,7 grammi di marijuana nonché la somma di 880 euro in banconote di diverso taglio. Lo stupefacente eil denaro sono stati sequestrati lo straniero tratto in arresto per il reato di detenzione e spaccio.
Di tutta l’attività stata data notizia al P.M. di turno che ha disposto il rito per direttissima. L’arresto è stato convalidato con applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Nei confronti del cittadino italiano sottoposto al primo controllo si è proceduto invece con denuncia in stato di libertà.