HomeLA LETTERAStefano Benaglia: “Adesso tutti vogliono i quartieri”

In questa società non c’è più spazio per la sola chiamata elettorale quinquennale, esiste un bisogno sempre più quotidiano: quello di voler avere un potere decisionale e partecipativo per il proprio destino


Stefano Benaglia: “Adesso tutti vogliono i quartieri”


28 Marzo 2024 / Redazione

Caro Diario, alla luce del dibattito dell’ultimo mese direi che quattro anni fa l’intuizione di far nascere Associazione Quartiere 5 si sia rivelata premonitrice e che avevamo intercettato un’esigenza fortissima che bruciava sotto la cenere della politica. Oggi questo fuoco si è ravvivato e sta prendendo le sembianze di un incendio difficile da gestire. Finalmente quasi tutte le forze politiche spingono nella direzione della partecipazione alla vita politica della città, perché in questa società non c’è più spazio per la sola chiamata elettorale quinquennale, ma esiste un bisogno sempre più quotidiano: quello di voler avere un potere decisionale e partecipativo per il proprio destino.

Ricordo, perché credo sia giusto farlo, che nel programma di coalizione, a cui ho aderito all’interno del partito Europa Verde nelle elezioni del 2021, era presenta una sezione dedicata interamente alla “Partecipazione come rilevazione di bisogni, Proposte e impegno per tutti i portatori di interesse” di cui vorrei riportare tutti i punti:

 

1. Politiche di open data (accesso agli atti, ai dati, ai documenti e alle informazioni) per rendere la macchina comunale sempre più snella, efficiente e trasparente;

2. Rilevazione e pubblicazione delle performance e della qualità dei servizi erogati dalla PA;

3. Monitorare periodicamente il tasso di occupazione femminile attraverso un’analisi su stabilità, accesso al lavoro e tipologia di contratto. Attivare azioni che realizzino l’equilibrio di genere in ogni contesto di vita e di decisione;

4. Diritti di informazione, consultazione iniziativa popolare del cittadino;

5. Attivare strumenti amministrativi e tecnologici a supporto della partecipazione tra cui il bilancio partecipato, concorsi di idee e progetti, cittadinanza attiva e valutazione dell’efficacia normativa e spazi pubblici e sociali nei quartieri;

6. Potenziamento del decentramento amministrativo. Strutturare nei territori gruppi di pianificazione locale, gruppi che coinvolgano associazioni, categorie, imprese e università, per ripensare, con il supporto dell’amministrazione, azioni di recupero e riqualificazione degli spazi privati, degli spazi pubblici della città;

7. Attivazione di procedure di partecipazione e di cittadinanza attiva nei quartieri, capaci di avviare percorsi di dialogo fra cittadini e istituzioni.

 

Le richieste che vengono avanzate oggi dai cittadini, dai comitati, dalle associazioni del territorio sono legittime e giustificate da un chiaro impegno elettorale che era stato preso in campagna elettorale. Posso anche condividere la parte d’intervento del sindaco in consiglio comunale in cui ricorda che un’amministrazione deve avere una visione di insieme che non cada vittima del “comitatismo”, ma vorrei replicare che questa amministrazione è stata eletta sulla base di un programma chiaro, votato con convinzione dalla maggioranza dei riminesi e che oggi deve ascoltare quei bisogni e rispettare quegli impegni.

 

Da qualche parte nella storia siamo passati dal “Casa per casa, strada per strada” di berlingueriana memoria ad un clima di non ascolto e poca apertura.

 

Caro Diario, a te e ai compagni di questa battaglia, che ogni giorno sono sempre di più, dico solo sl’è nota us’ farà dè.