“Stop armi all’Ucraina e sanzioni alla Russia”: risoluzione di quasi metà della Lega in Regione
20 Marzo 2024 / Redazione
Prende il via dall’Emilia-Romagna la richiesta di “uno stop all’invio delle armi per frenare la pericolosa posizione bellicista mantenuta da Governo e UE, al fine di addivenire ad una risoluzione negoziale dei conflitti in essere, in particolare quello tra Russia e Ucraina”. I consiglieri regionali della Lega Stefano Bargi (primo firmatario), Matteo Montevecchi, Maura Catellani, Andrea Liverani e il collega del Gruppo Misto Michele Facci (fuoruscita dalla Lega un mese fa), hanno infatti presentato una risoluzione che impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo e la Conferenza Stato-Regioni affinché l’Italia ritorni ad assumere una posizione di mediatrice negli attuali conflitti, a partire dal ritiro delle sanzioni e della fornitura di armi ai vari contendenti, a farsi promotrice di una conferenza globale di pace nello spirito dell’Atto Finale di Helsinki del 1975, per ridisegnare una nuova architettura di sicurezza e cooperazione internazionale che metta fine alla logica delle sanzioni, della contrapposizione ideologica e della guerra quali strumenti per la risoluzione delle controversie e ad inviare il testo dell’iniziativa ai parlamentari emiliano-romagnoli in carica e ai parlamentari europei della circoscrizione Nord-Est.
In pratica, si tratta di quasi la metà del gruppo leghista in Regione: 4 consiglieri su 10.
“Stiamo assistendo a un’escalation delle dichiarazioni belliciste da parte di vari attori internazionali riguardo al conflitto russo-ucraino. Queste dichiarazioni, come quella del presidente francese Macron riguardo al possibile dispiegamento di truppe occidentali in Ucraina, o quella del capo del Pentagono Lloyd Austin sulla necessità di combattere contro la Russia se l’Ucraina perdesse la guerra, sono fonte di grande preoccupazione”.
“Inoltre, l’accordo di sicurezza decennale firmato dall’Italia con l’Ucraina e altre azioni simili indicano una crescente tensione nel panorama internazionale” ha spiegato Montevecchi sottolineando come l’Unione Europea sembri essere divisa sulla questione, con la delegazione europea in Russia che ha rifiutato un incontro con il ministro degli Esteri russo Lavrov per motivi di propaganda. Allo stesso tempo, il commissario europeo Thierry Breton sta proponendo l’incremento degli acquisti di armi da aziende europee. “La nostra è una proposta che vuole essere una forma di contrasto all’intensificazione delle tensioni messa in moto da recenti dichiarazioni dei vertici UE che, in barba alla volontà popolare e al perseguimento dell’interesse dei paesi rappresentati, sembra vogliano scivolare sempre più verso uno scontro i cui esiti sarebbero disastrosi. Chiediamo uno stop anche alla politica delle sanzioni, che ha avuto come unico esito quello di far ricadere sui cittadini europei il costo di uno scontro tra potenze” ha concluso Montevecchi.