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Luci e ombre del sevizio "Shuttle mare". Bus elettrici in arrivo . Perchè niente biglietti scontati per gruppi e famiglie o compresi nel prezzo dell'hotel?


Trasporto pubblico a Rimini: manca il personale, poca sicurezza e molta evasione


6 Agosto 2024 / Roberto Renzi

Se qualcuno si è chiesto cosa c’entrava nell’articolo pubblicato la scorsa settimana la foto di un autobus svizzero, era per dimostrare come nel resto d’Europa il trasporto biciclette sui mezzi pubblici sia molto più facilitato che da noi. Fatta questa premessa, in questa terza puntata del viaggio nel trasporto pubblico di Rimini e Provincia, approfondiremo alcuni temi che nell’attuale periodo storico affliggono il servizio.

La mancanza di personale – Gli anni venti del nuovo secolo hanno portato al trasporto pubblico un drammatico problema: è sempre più difficile trovare chi vuol lavorare come autoferrotranviere. La crisi è di portata nazionale, addirittura continentale, e non è spiegabile esclusivamente con il trattamento economico spesso giudicato insoddisfacente: traffico, turni stressanti, aggressioni o mancato rispetto da parte della clientela nei confronti del personale addetto al servizio concorrono a determinare la disaffezione verso questo lavoro.

Nei bacini di traffico della Romagna, serviti da Start in cooperazione con diverse imprese private, la carenza di autisti e l’impossibilità di sostituire gli assenti per malattia ha causato negli ultimi anni la cancellazione di migliaia di corse programmate, con punte a Forlì e Cesena. Ma anche a Rimini non si  scherza.

Le cancellazioni sono quotidiane e riguardano sia le linee costiere, dove si registrano buchi nella frequenza, sia linee interne con poche corse, dove i passeggeri finiscono per restare a terra: il sito di Start Romagna elenca ogni giorno le corse “non garantite” e anche nel corrente mese di agosto troviamo diverse segnalazioni. Questo è il fenomeno più grave con cui il trasporto pubblico deve attualmente fare i conti e al momento non sembra vi siano soluzioni anche perché molti autisti si dimettono dopo un breve periodo di servizio, vanificando i reclutamenti fatti dalle aziende.

Rimodulare il servizio tagliando le frequenze, come hanno fatto a Milano, se da un lato può assicurare quante più corse programmate possibili, dall’altro deprime l’offerta e non dà nessuna garanzia che, risolto il problema, tutto tornerà come prima.

C’è un problema di sicurezza L’indagine sulla soddisfazione della clientela 2023 svolta per conto di Agenzia Mobilità Romagnola colloca il servizio urbano di Rimini all’ultimo posto in Romagna per quanto riguarda la sicurezza. La presenza a bordo – vera o presunta – di individui poco raccomandabili è una percezione che non va sottovalutata: gli autobus sono uno dei luoghi dove più è delicata la convivenza e difficile l’integrazione, la politica dovrebbe tenerne conto. Segnalati anche episodi di spaccio, con l’ausilio degli ascensori del Metromare.

Che poi nel periodo estivo si verifichino borseggi con particolare frequenza non è una novità: le cronache già ne parlavano cento anni fa: cfr. M. Masini, Rimini in tram, pag. 95. È questa una piaga che investe tutti i servizi nelle grandi città, le quali svuotandosi d’estate inducono i “professionisti” di questa attività a trasferirisi nei luoghi di villeggiatura.

Come cantava Lucio Dalla, ci sono anche i delinquenti / non bisogna aver paura ma stare un poco attenti: consiglio fondamentale per chi viene in Riviera.

Amarcord: quando sul filobus c’era il bigliettaio (il personaggio a sinistra) e il personale – anche stagionale – non mancava. Piazza Tre Martiri, anni Settanta (foto N. Bianchini/ATAM).

Evasione tariffaria – Forse quella reale è inferiore a quella che sembra, ma non c’è dubbio che nel caos estivo “l’occasione fa l’uomo ladro” e il personale di controlleria ne deve sentire di tutti i colori: biglietti introvabili, scuse non sempre credibili di mancata obliterazione causa affollamento, più semplicemente chi non intende pagare e basta. Non a caso a bordo della linea 11 il bigliettaio resistette fino al 1987, quando nel resto d’Italia era già un ricordo del passato trasportistico.

L’evasione è un problema difficilissimo da affrontare, però certe decisioni come quella di non munire di emettitrici di biglietti le fermate intermedie del Metromare non vanno certo nella direzione di combatterla.

Il pagamento a bordo con moneta è soggetto a sovrapprezzo, non quello con carta di credito, che però presenta il limite di poter fare un solo biglietto (virtuale) alla volta.

A Rimini sono da sempre in uso biglietti 24 ore e plurigiornalieri: è una buona cosa, ma non si è mai pensato a biglietti scontati per mini gruppi / famiglie, che all’estero sono molto diffusi e favoriscono moltissimo l’uso del mezzo pubblico soprattutto in chiave turistica.

Se poi diventassimo come l’Alto Adige, dove il ticket per circolare liberamente in tutta la provincia su bus e treni è compreso nel prezzo dell’albergo, avremmo dato un discreto colpo all’evasione e un bel contributo alla sostenibilità del turismo!

Luci e ombre del sevizio “Shuttle mare” – Durante l’estate i residenti nel centro storico e nei quartieri sopra la ferrovia possono recarsi al mare con un servizio di trasporto “personalizzato” che può essere prenotato tramite app. Lo Shuttle mare è effettuato con alcuni mezzi di piccole dimensioni e il servizio è sub-affidato a varie ditte locali da Start Romagna, che gestisce il sistema di prenotazione. Ottima tecnologia e successo assicurato, anche perché il servizio è gratuito.

A parte la considerazione impertinente che Shuttle Mare può sembrare un servizio d’elite, offerto dando per scontato che le normali linee di TPL sono inadeguate e quindi da evitare, si tratta di un’operazione che ha un indubbio costo e che in futuro potrebbe diventare insostenibile.

Fino a quando potrà essere assicurato questo tipo di trasporto? Forse lo Shuttle mare cesserà quando sarà completato il grande parcheggio Marvelli? Sarebbe la triste ammissione che il modo “normale” di andare al mare è in auto, cosa tra l’altro smentita dall’enorme numero di persone che si recano alla spiaggia a piedi, in bicicletta e in monopattino percorrendo la strada del parco sull’Ausa, che in un articolo apparso mesi fa su Chiamami città ho definito “la più grande opera di mobilità sostenibile mai realizzata a Rimini”, perché ha tolto dalla Marina migliaia di automobili.

L’autobus elettrico Karsan che a breve entrerà in servizio sulle linee urbane di Rimini

La presenza di mezzi “ecologici” è ancora piuttosto ridotta – Si tratta di un aspetto che forse interessa poco agli utilizzatori, ma è importante per determinare l’impatto del servizio sulla qualità dell’aria e sulla circolazione in generale. Tra poco dovrebbero entrare in servizio dei bus elettrici di piccola taglia, nell’attesa dei quali le linee programmate con autobus corti (nel frattempo radiati per vetustà) sono state esercitate con autobus normali, spesso fuori misura come dimostra il muretto urtato e danneggiato all’angolo di via Tosca (linea 14).

Inoltre è stato deciso di elettrificare la linea 4 con autobus dotati di batterie ricaricabili al capolinea, una tecnologia che sta prendendo piede in molte città. Sono in corso lavori per l’installazione di punti di ricarica batterie in via Roma (Anfiteatro), via Giorgeri (Tribunale) e nel deposito di Start Romagna. Come dimostrano le difficoltà che l’azienda incontra per tenere in servizio gli stessi filobus, una flotta elettrica richiede particolare cura e al momento sembra che ci sia ancora da fare quanto ad affidabilità dei bus a batteria. Staremo a vedere.

(3. continua)

Roberto Renzi

 

Precedenti puntate:

26 luglio

31 luglio