Home___primopianoTre fratellini salvati nel mare di Rimini, il padre non si era accorto di nulla

Turisti macedoni di 8, 11 e 19 anni riportati a riva da Alberto "Ananke" Biagini: "Dopo 29 anni dico basta, la gente si tuffa senza saper nuotare anche con la bandiera rossa"


Tre fratellini salvati nel mare di Rimini, il padre non si era accorto di nulla


4 Settembre 2024 / Redazione

Una mattinata di divertimento in mare si è trasformata in un incubo per tre giovani turisti macedoni, di 9, 11 e 19 anni, che martedì della scorsa settimana hanno rischiato di annegare a causa delle forti correntie di onde alte un metro. Erano entrati in acqua attorno alle 10 del mattino nei pressi del bagno 95, ma la situazione è rapidamente degenerata quando la corrente li ha trascinati al largo dove non si toccava anche a causa dei “gradoni” provocati sul fondale dal mare mosso. Nessuno di loro sapeva nuotare e non riusciva tornare a riva, distante ormai una settantina di metri.

Fortunatamente, il marinaio di salvataggio Alberto “Ananke” Biagini, 46 anni 29 dei quali passati in mare, ha notato subito che qualcosa non andava. “Non gridavano,” racconta Biagini, “ma la testa della sorella maggiore, a cui il più piccolo si era aggrappato, emergeva appena dall’acqua.” La terza sorellina, di 11 anni, era rimasta indietro, sopraffatta dalle correnti di risacca e dalle onde.

Biagini è intervenuto prontamente, raggiungendo i ragazzi che si erano avvinghiati l’uno all’altro, rischiando di affondare insieme. Ha issato uno alla volta a bordo del suo moscone, partendo dalla più piccola, e ha riportato il gruppo sano e salvo a riva. Il padre dei tre, ignaro del pericolo in cui si trovavano i figli perché intento a prendere il sole, è stato rintracciato e informato dell’accaduto.

“Il terzetto è tornato a ringraziarmi tre volte,” ricorda Biagini, sottolineando l’importanza di due raccomandazioni. Primo, i bambini e i ragazzi non dovrebbero mai essere lasciati incustoditi in spiaggia. Secondo, l’Adriatico può diventare molto pericoloso con le correnti di risacca, specialmente con mare mosso e vento di Tramontana o Grecale.

Due giornate davvero problematiche quelle del 26 e 27 agosto: il mare mosso e le forti correnti hanno respo necessari una cinquantina di interventi dei salvataggi ra Rimini e Riccione. Nella Perla addirittura un marinaio ha dovuto praticare a bordo del suo moscone la respirazione d’emergenza a un bagnante che aveva rischiato di annegare.

Qust’anno il servizio sarà presente almeno fino a 22 settembre. Ma per Biagini dopo 29 anni forse sarà l’ultima stagione: “Troppa responsabilità in cambio di stipendi troppo bassi. Basta così”. E Alberto “Ananke” non nasconde la sua frustrazione: “La gente non ha nessun rispetto del mare, si buttano senza saper nemmeno nuotare anche qundo c’è bandiera rossa, come in quelle due giornate. Se non fossi stato in torretta e non già in acqua con il moscone non so come sarebbe andata a finire con quei tre fratellini”.

E ripete il suo monito: “L’utenza turistica è cambiata drasticamente, nessuno presta attenzione al significato delle bandiere e molti sottovalutano il mare”. Sarebbe utile, suggerisce, una maggiore informazione presso hotel e stabilimenti balneari per prevenire tragedie in futuro.

Intanto il 2 settembre la Capitaneria di Porto – Guardia costiera di Rimini ha pubblicato un’ordinanza immediatamente in vigore relativa ai temi del servizio di salvamento e della balneazione, specificando che a prescindere dai periodi temporali “Stagione balneare estiva – Periodo di attività balneare “, i concessionari dovranno garantire il servizio di salvamento ogni qual volta le strutture siano aperte al pubblico con finalità di balneazione. Inoltre, la stessa integrazione all’ordinanza, precisa che in ogni caso al di fuori dei periodi strettamente balneari l’organizzazione del servizio di salvataggio e di assistenza bagnanti dovrà avvenire secondo un modello organizzativo idoneo a garantire la sicurezza delle attività svolte.

“Alla luce di questa integrazione, dunque – commenta Francesco Guitto, Segretario generale di FILCAMS CGIL Rimini – le strutture balneari dovranno garantire la piena operatività del servizio di salvamento fino alla terza settimana di settembre (22 settembre); facoltà che al momento non era stata opzionata dal Comune di Bellaria-Igea Marina. In ogni caso le indicazioni della Capitaneria riteniamo vadano nella giusta direzione di considerare sempre prioritaria la sicurezza della balneazione, questo anche quando uno stabilimento resta aperto per “elioterapia”, dal momento che è noto che fino a settembre inoltrato le condizioni climatiche stimolano turisti e residenti a farsi un bagno. Non va dimenticato, infine, che nel corso degli anni sono stati numerosi gli interventi “fuori stagione” da parte di marinai non più in servizio, che dalla spiaggia avevano notato bagnanti in difficoltà”.

(In apertura: i bagnini di salvataggio di Rimini)