Home___primopianoTruffa milionaria, hotel e discoteche prese di mira per contributi non versati

Buste paga truccate dalle società per ridurre il costo del personale


Truffa milionaria, hotel e discoteche prese di mira per contributi non versati


6 Agosto 2023 / Redazione

In totale ci sono ben 176 posizioni tra imprenditori  e un numero eguale di aziende.  Per tutti è stato contestato il reato di truffa aggravata e continuata in concorso alimentata da trasferte di lavoro in busta paga ritenute non veritiere. Si tratta dell’ultimo sussulto legato agli accertamenti della guardia di Finanza coordinati dal pm Monica Gargiulo sulla Mib Service srl, società ravennate nata nel 2010 con il dichiarato scopo di affiancare gli imprenditori del settore turismo, ristorazione e discoteche ma che – almeno secondo gli inquirenti – aveva imboccato tutt’altra strada. In particolare la srl, dichiara fallita nell’aprile 2022, avrebbe operato fornendo al gruppo imprenditoriale di turno consulenze mirate ma in realtà trasformandosi, secondo l’ipotesi accusatoria, in una sorta di cartiera evoluta attraverso un elaborato metodo di riassunzione dei dipendenti e, in alcuni casi, perfino degli amministratori delle stesse aziende clienti.

Tra le voci tirate in ballo, figurano codici relativi a trasferte ritenute false e inserite per i lavoratori formalmente assunti dalla Mib: un escamotage questo che avrebbe permesso di evitare la tassazione contributiva e fiscale sulle somme indicate. In sintesi, sempre secondo le verifiche delle Fiamme Gialle, questo meccanismo, definito “fraudolento”, permetteva agli imprenditori clienti della Mib non solo di pagare di meno il costo del lavoratore facendo figurare come trasferta, in realtà mai avvenuta, parte rilevante del compenso. Ma anche di spogliarsi della veste giuridica di datore di lavoro, con tutti gli obblighi legali connessi, compresi i rapporti con gli enti previdenziali e anti-infortunistici. Tra gli effetti contestati, figurano poi la possibilità di non versare contributi Inps e Inail per i dipendenti dato che questi rimanevano in maniera ritenuta fittizia a carico di Mib.

Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti anche 12 imprenditori riminesi e 10 aziende della nostra provincia, per un totale di 22 posizioni.