Turismo Misano, Piccioni risponde a Guagneli: “La riviera tiene ma occore cambiare”
2 Settembre 2023 / Redazione
Nei giorni scorsi Luigi Guagneli, capogruppo del gruppo di minoranza “Misano nel cuore” aveva attaccato l’amministrazione di Misano ed in particolare il sindaco Piccioni.
I dati della Regione Emilia Romagna dei primi sette mesi del 2023 per Misano Adriatico segnano per i pernottamenti un calo del 4,2 rispetto al 2022 e del 17,1 rispetto al 2019. “Peggior risultato dei Comuni della riviera riminese”, sottolinea Luigi Guagneli, capogruppo del gruppo di minoranza “Misano nel cuore”.
“In un periodo in cui si legge che in altri Comuni si fanno riflessioni rispetto al modo di fare turismo nella nostra Provincia, Misano credo debba fare un grande esame di coscienza su questi risultati e chiedersi dove hanno sbagliato. Anche gli operatori del settore dovranno pretendere dall’Amministrazione delle risposte, magari finalmente degli incontri per confrontarsi su questi temi: visti i risultati penso che qualcuno dovrà scendere dal podio dei “siamo i più bravi d’Italia” e fare un mia culpa su quanto non è stato fatto o che è stato fatto male”.
Ora arriva la risposta del sindaco di Misano
“Come ogni anno di questi tempi si avviano le riflessioni sulla stagione turistica, peraltro in corso. Anzi, per quanto riguarda Misano stiamo entrando in un mese importantissimo. Eventi, dietro ai quali, ricordo, ci sono ingenti investimenti dell’Amministrazione.
Leggo analisi che partono e terminano nella lettura del numerino finale. Va bene anche così se lo scopo è mostrare di esistere, ma se si vuole alzare il ragionamento e portare un contributo costruttivo, vanno fatte anche delle considerazioni.
Fare semplici confronti rispetto ai dati del 2019 è proprio il segno di quella superficialità che non serve a nessuno.
C’è, piuttosto, una difficoltà evidente degli italiani, che di fronte alla spesa per la vacanza fanno valutazioni nuove: la benzina, il mutuo, gli effetti dell’inflazione sono pesanti fardelli sul bilancio famigliare e l’estate in corso sta registrando cali pesanti per tutta l’offerta balneare nazionale.
Resistono meglio le grandi città e le destinazioni con una proposta culturale forte che attrae presenze straniere con maggiore disponibilità finanziaria.
Un quadro nazionale che si ripercuote anche sulla nostra Riviera. Nonostante una flessione, teniamo grazie ad una organizzazione dell’accoglienza sempre competitiva e ai tanti eventi sportivi che nel periodo di primavera e di fine stagione animano il territorio.
Infatti i periodi migliori anche per Misano sono proprio la primavera ed il mese di settembre. Detto questo, una riflessione sulla questione turistica è già in atto e riguarda tutti gli attori. Da una parte il governo deve decidersi a considerare questo settore come primario nel nostro Paese e metterci le risorse che servono per il sostegno e la promozione. Dall’altra la Regione assieme ai Comuni, alle destinazioni turistiche e alle rappresentanze di categoria devono lavorare sull’immagine dell’offerta turistica del nostro territorio e trovare forme di intervento efficaci per la riqualificazione delle strutture che fanno ospitalità. In ogni caso i bilanci si fanno alla fine e per Misano questo è ancor più logico.
Poco conta a questo punto la differenza decimale dei primi sette mesi rispetto al dato turistico 2022 (-4,2, -4,4, – 3,5, – 2,5 dei singoli comuni della provincia). La Riviera tiene, ma segna anch’essa qualche difficoltà e penso che spetti a noi che siamo la Romagna, il più grande distretto turistico del Paese, saperci rilanciare con azioni mirate a livello promozionale, utilizzando al meglio anche le infrastrutture come l’aeroporto.
Per il resto, la piccola polemica del consigliere Guagneli la considero per quel che è, e cioè uno sterile tentativo di dire qualcosa dopo il vuoto della sua azione politica di questa legislatura, magari in vista di una sua ennesima ricollocazione.
Fare il consigliere vuol dire anche proporre qualcosa, ma da quei banchi quando c’è da lavorare per il territorio si sente ben poco, meglio fare solo un lavoro di critica, spesso ingiustificato, del lavoro altrui.”