HomeEconomia e LavoroTurismo riminese 2022 tra luci e ombre, in difficoltà sui mercati esteri

Nonostante il recupero la provincia perde sul 2019 più della media regionale


Turismo riminese 2022 tra luci e ombre, in difficoltà sui mercati esteri


3 Febbraio 2023 / Maurizio Melucci

La Regione Emilia-Romagna ha pubblicato l’andamento turistico del 2022. Sono i dati ufficiali Istat. Gli unici confrontabili con altre regioni italiani, gli unici che entrano nelle banche dati europee. E’ vero, come dice il sindaco di Rimini, che sono dati che “pur non dicendo tutto, raccontano molto”. Mancano infatti i dati qualitativi, i fatturati, gli utili, gli investimenti. Purtroppo, contrariamente ad altri comparti economici, nel turismo è più complicato avere a disposizione queste analisi. Tuttavia i dati Istat possono essere una buona base di studio. Non so se chi ha responsabilità nel turismo, dal pubblico al privato, in realtà approfondirà la mole di materiale statistico che la Regione produce. Per esperienza diretta direi di no. Normalmente si è tutti impegnati a dimostrare che l’anno turistico è andato bene. Una pratica non certa nuova. Proverò, sicuramente in modo non esaustivo, a leggere dal mio punto di vista l’anno 2022. Il primo anno post pandemia quasi normale a parte i primi mesi.

Uno sguardo sulla provincia di Rimini.

Gli arrivi nel 2022 nella provincia di Rimini sono stati 3.399.657. In crescita sul 2021 ma ancora sotto del 10% su base provinciale rispetto al 2019 (anno pre-pandemia). Vi sono differenze importanti tra le varie località turistiche. Il Coomune di Rimini è la realtà più indietro rispetto al 2019 (-13,6%). Un dato che deriva dalle difficoltà dei primi mesi sul congressuale e sul fieristico e le difficoltà sul mercato estero. Misano è molto vicino ai livelli del 2019, Riccione è sotto la media provinciale.

Turisti anno 2022. Fonte regione Emilia-Romagna

Al 31 dicembre i pernottamenti erano 14.434.121. In forte crescita sul 2021 (12.247.972) ma sotto il 2019 (16.237.603). Sicuramente vi sono margini di recupero, in particolare sul turismo estero, ma non sarà semplice sostituire il mercato russo che mancherà ancora per parecchio tempo. La nostra provincia in questi anni si è sempre mantenuta su questi livelli di presenze turistiche. Nel 2010 i prnottamenti erano 15.572.253.

Pernottamenti anno 2022. Fonte regione Emilia-Romagna

Un dato interessante è rappresentato dalla permanenza media. Quante notti soggiornano i nostri ospiti nelle nostre strutture ricettive. Negli anni questo indicatore è stato costantemente in calo. Passando da una media di 4,5 pernottamenti del 2005 all’attuale 3,9 del 2022. La permanenza media è un indicatore che indica la propensione di una località ad ospitare la vacanza principale che normalmente è sulla settimana. Evidente che Rimini si sta caratterizzando sempre più per la vacanza del fine settimana. Nella permanenza media di Rimini incide anche il turismo business che non dura più di 2-3 notti oppure il turismo sportivo.

Interessante il dato sulla provenienza dei turisti dai territori italiani. Come si vede dalla tabella la prima regione per provenienza è la Lombardia e la seconda l’Emilia-Romagna, poi il Piemonte. Vale per tutti i comuni costieri. Le nostre località balneari sono un punto di riferimento per le regioni del Nord

La parte più interessante è rappresentata dal mercato estero. Una località turistica se vuol essere competitiva deve essere capace di attrarre gli stranieri. Viceversa rimane una località importante ma che non “buca lo schermo” internazionale. Fino alla fine degli anni ’80 la costa riminese poteva contare su un turismo estero importante, pari ad oltre il 40% delle presenze. Ora siamo al 25% per gli arrivi e sotto il 30% per i pernottamenti nel comune di Rimini. Su questo incide la permanenza media: i turisti esteri rimangono in riviera per più notti rispetto ai connazionali. Negli altri comuni della costa i prnottamenti e gli arrivi sono tutti sotto il 20%. Molto bassa come quota. Accontentarsi di questi dati credo sia un errore.

Il mercato Russo è scomparso. Ricordo che negli anni migliori si arrivava vicini al milione di presenze superando il mercato tedesco. Nel 2022 la Germania è diventata il paese di riferimento per tutte le località costiere ed in crescita rispetto al 2019 a Rimini, Riccione e Bellaria. Il secondo paese estero di provenienza è la Svizzera. Vi è stato un incremento importante per chi proviene dall’Ucraina. In questo caso difficile distinguere tra solidarietà e turismo.

Analizzare i dati provinciali è importante ma non è sufficiente. Un confronto con le altre località turistiche della costa romagnola può servire per una riflessione. Tutte le altre destinazioni turistiche della costa romagnola o sono in crescita sul 2019 oppure registrano riduzioni di permanenza molto limitate.

A parte Comacchio che ha potuto registrare un vantaggio competitivo dato dalla pandemia (turismo all’aria aperta) vanno bene anche Cesenatico e Cervia.

Un’ultima valutazione riguarda il dato regionale. La provincia di Rimini perde sul 2019 più della media regionale. Tra le località non balneari, Bologna si avvicina al 2019.

 

In conclusione, la Regione Emilia-Romagna ha fornito dati molto interessanti per l’anno 2022. Ora tocca alla istituzioni e alle associazioni di categoria e sindacali utilizzarle al meglio. Talvolta non serve solo mettere in luce ciò che va bene ma soprattutto evidenziare i limiti per recuperarli.

Maurizio Melucci