UIL: “C’è chi cerca lavoratori stagionali dallo Sri Lanka. Qualcuno pensa alla nuova schiavitù?”
28 Maggio 2024 / Redazione
“Come ogni anno puntuali come un orologio svizzero assistiamo alle lamentele delle associazioni di categoria che denunciano difficoltà nel reperire lavoratori nel settore.
Come mai non si trovano lavoratori disponibili ad operare se – scrivono in una nota Daniela Giorgini e Giuseppina Morolli della UIL –, come qualcuno dice, si offrono contratti favolosi, pieni di diritti e con orari di lavoro strettamente regolare?
Secondo la UIL e la UILTUCS siamo in presenza, anche quest’anno di una prassi, tutt’altro che isolata di lavoro precario, poco retribuito e cin turni di lavoro massacranti.
Noi condividiamo l’esigenza delle Associazioni di categoria che chiedono azioni per superare questo stato di difficoltà ormai cronico e costruire dei percorsi positivi tesi alla formazione di personale che qualifichi con la propria professionalità il servizio erogato nelle nostre strutture ricettive, ma tutto ciò deve avvenire garantendo ai lavoratori una prospettiva e una corretta, adeguata remunerazione applicando integralmente il contratto collettivo nazionale di lavoro.
Eravamo e siamo abituati – prosegue la nota delle segretarie UIL e UILTUCS – alle passerelle nei vari convegni nei talk show televisivi in cui gli imprenditori recitando la parte delle vittime si lamentano della poca voglia di lavorare dei giovani, in verità le vittime non sono loro, la parte più debole non sono loro ma i giovani ai quali ancora oggi nel 2024 troppo spesso si offre una prospettiva di supersfruttamento.
La UILTUCS categoria della Uil che opera nel settore turismo e commercio aveva avviato già l’anno scorso una ricerca dal titolo “ZERO SCHIAVI IN RIVIERA”, che ovviamente ha riconfermato una differenza tra lavoro effettivo e sottoretribuzione nel settore turistico.
Qualcuno dice che sono situazioni isolate in verità a noi risultano purtroppo molto diffuse.
Oggi a Riccione con uno sforzo di fantasia si procede alla ricerca di personale dallo Sri Lanka, a noi sembra di assistere alla nuova tratta degli schiavi.
Se così sarà avverseremo queste pratiche con tutta la forza con tutto l’impegno.
La UIL dichiara la propria assoluta contrarietà a tutte le forme di lavoro nero, allo sfruttamento del precariato, al sotto inquadramento agli orari interminabili, al non rispetto del giorno di riposo, in tutti i territori ed in tutti i settori ad iniziare nel nostro territorio proprio dal settore del turismo.
Alle Associazioni di Categoria – continua la nota – vogliamo ricordare la assoluta disponibilità della UIL e della UILTUCS a partecipare a tavoli di confronto che coinvolgono altre ai soggetti direttamente interessati anche le Istituzioni Pubbliche che debbono svolgere un ruolo propositivo e importante nella consapevolezza che la qualità dei nostri servizi turistici si basa sulla professionalità dei lavoratori che quei servizi svolgono.
Non possiamo ogni anno, ad inizio della stagione estive, ripetere le solite litanie, i soliti piagnistei, ribadiamo che la UIL è convinta che le migliori condizioni di lavoro, che il lavoro stabile, contribuiscono – conclude la nota di UIL e UILTUCS – in maniera imprescindibile a migliorare la qualità del servizio avendo l’obiettivo di accrescere ulteriormente i tanti turisti che credono ancora nella nostra riviera”.