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Un Pd unitario, aeroporti e spiagge dividono, Metromare su strada sbagliata


13 Novembre 2021 / Maurizio Melucci

Congresso Partito Democratico

Le prossime settimane il Partito Democratico dell’Emilia-Romagna e di Rimini svolgerà i congressi per eleggere i nuovi segretari di circolo, comunali, provinciali e regionale. Lunedì scorso si è svolta l’ultima direzione provinciale del Pd prima del congresso. Scontata la riconferma di Filippo Sacchetti alla segreteria provinciale. Si prospetta un largo accordo da parte di tutte le anime del Pd. Il positivo risultato elettorale dello scorso 3-4 ottobre ha ridotto le polemiche interne. Si prospettano soluzioni unitarie anche per le altre responsabilità territoriali del Pd

Proprio per queste ragioni vi sono tutte le condizioni per un dibattito serio su programmi nazionali e locali e sul radicamento nel territorio. Potrebbe essere l’occasione per rianimare molti circoli che negli ultimi anni non hanno svolto attività politica. È anche una grande opportunità per rinnovare i gruppi dirigenti con forze nuove. L’unica preoccupazione è quella di un partito che non sappia più discutere, ma solo dividersi sui nomi in occasione di elezioni amministrative o politiche. Spero di sbagliarmi.

Filippo Sacchetti, segretario provinciale del PD

La guerra degli aeroporti

Inevitabile la competizione tra gli aeroporti di Rimini e Forlì. Lo è stato nel passato, fino al punto che entrambe le società di proprietà pubblica che gestivano i due aeroporti sono fallite, proprio a causa della concorrenza senza esclusione di colpi. Compagnie aeree che passavano da un aeroporto all’altro all’insegna della migliore offerta. Oggi la storia si ripete. L’arrivo di Albawings a Forlì con il volo per Tirana per l’aeroporto di Rimini ha il sapore dello scippo. Airiminum è intenzionata chiedere una penale di 100mila euro alla compagnia aerea. Con la riapertura dell’aeroporto Ridolfi di Forlì si è palesato una situazione prima solo sospettata. Da Cesenatico verso nord, l’aeroporto di Rimini non è mai stato visto come il punto di riferimento per l’incoming della costa romagnola.

Scrive il sindaco di Cervia Massimo Medri: “Il sistema aeroportuale è “centrale” per il turismo, specie quello internazionale, e il Ridolfi rappresenta “un’occasione straordinaria” per il bacino fino a Cesenatico che è quello “naturale” per l’aeroporto forlivese. Servono allora, conclude, “investimenti e promozione turistica”. Sulla stessa linea il sindaco di Ravenna Michele De Pascale “fino a Cesenatico facciamo dieci milioni di presenze, è impensabile che il Ridolfi non abbia interesse a intercettarli”. Con questa premessa servono poco anche gli sforzi della Regione per coordinare gli aeroporti di Rimini e Forlì. Una divisione sugli aeroporti che rischia di minare anche tutte le politiche unitarie di area vasta sul turismo in Romagna.

Concessioni demaniali

Si è scritto tanto in questi giorni, anche su Chiamamicitta.it. La sentenza del Consiglio di Stato è stata dirompente. Capisco lo sconcerto di tanti concessionari, molti di loro in buona fede. Purtroppo, in questi lunghi dieci anni abbiamo assistito al festival di chi prometteva di più.

Le associazioni di categoria si sono fatte la guerra per un socio in più con le proposte più velleitarie. Potrei fare una classifica di chi le ha sparate più grosse. Di quelle storiche nazionali, Cna balneatori si è distinta per le posizioni più estreme ed impraticabili. Più dialoganti Confcommercio e Confesercenti, ma sempre all’insegna della concessione perenne o prorogata dai 50 ai 90 anni. In aiuto delle associazioni un gruppo di “esperti avvocati” che hanno raccontato per anni come si poteva uscire dalla Bolkestein. Ovviamente tutto completamente inattuabie. Dietro di loro, le forze politiche. Tutto il centrodestra e una parte del centrosinistra. Il Pd in maggioranza è andato dietro ai balneari. Come già detto, un’occasione persa per un partito che si dichiara riformista.

Ora il problema è come uscirne. Sicuramente non rispolverando il disegno di legge Pizzolante-Arlotti come ventilato dal Comune di Rimini. Evidentemente non l’hanno letto. “Il riconoscimento e di tutela degli investimenti, dei beni aziendali e del valore commerciale e un adeguato periodo transitorio per l’applicazione della disciplina di riordino”: oltre ad altri aspetti che si caratterizzano come un aiuto ai concessionari uscenti previsti nel disegno di legge, sono norme in contrasto con la sentenza del Consiglio di Stato. Si può fare una legge di riordino seria che mantenga le caratteristiche gestionali delle nostre spiagge (micro e piccole aziende) e premi professionalità ed investimenti futuri per innovare. Il tutto concordato con la Comunità europea. Fughe in avanti, o peggio ancora vecchie posizioni, ci porterebbero nel caos più totale.

Trc-Metromare

I 49 milioni di euro per portare Metromare dalla stazione di Rimini alla Fiera ora ci sono. L’ufficialità del finanziamento nazionale  consente di passare alle prossime tappe, quelle della progettazione vera e propria. Lo studio di fattibilità prevede un percorso in sede propria dal piazzale della stazione di Rimini, viale Matteotti, via XXIII Settembre, via Emilia fino alla Fiera. E’ previsto anche un collegamento con il centro studi di Viserba.

La notizia positiva è il finanziamento della nuova tratta fino alla Fiera.

Non mi convince il tracciato. Passare su via Matteotti, con una corsia protetta nel mezzo della careggiata significa pregiudicare pesantemente l’attuale asse viario strategico per Rimini nord. Non oso pensare cosa potrebbe succedere durante i lavori. Già oggi, con la chiusura del Ponte di Tiberio, il traffico nelle ore di punta va letteralmente in tilt. Anche a lavori finiti e con il nuovo trasporto pubblico in funzione vi sarebbero pesanti disagi per la mobilità veicolare. Il progetto iniziale è stato modificato sostituendo dei sottopassi con dei semafori intelligenti. Una soluzione che ha ridotto i costi (da 90 milioni a 49) ma non i problemi di mobilità.

Vi era e vi è un altro tracciato molto meno impattante e con risultati ugualmente ottimi per il sistema trasportistico. Il tracciato da sempre individuato in complanare con l’attuale linea ferroviaria Bologna-Taranto. Progetto abbandonato dal Comune di Rimini per quest’ultima soluzione.

metromare rimini fiera

Maurizio Melucci