Sabato 16 Marzo nella Sala Multimediale delle Grotte di Onferno alle Ore 17.30 “Tutti a Onferno per fare un viaggio nel tempo”. Con il patrocinio del Comune di Gemmano, è in programma una performance di Cambriano Artista (Umberto Maffeo). Attraverso un reportage fotografico, al suo rientro dal viaggio, racconta attraverso le immagini come era la terra durante la sua formazione nel periodo dell’eone del Precambriano. L’artista riporta le sue sensazioni e le sue emozioni avendo scrutato l’anima della terra e il suo animo. Di qui il parallelismo uomo terra di cui verrà pubblicato un breve racconto con le immagini.
La finalità della performance è raccontare scientificamente e artisticamente la formazione della terra nel periodo del Precambriano nei suoi tre Eoni (Adeano, Archeano e Proterozoico) e lo stretto rapporto tra la natura della terra e la natura dell’animo umano.
𝑳’𝒊𝒏𝒕𝒖𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝑪𝒂𝒎𝒃𝒓𝒊𝒂𝒏𝒐 𝒂𝒓𝒕𝒊𝒔𝒕𝒂 𝒆 𝒍𝒆 𝒔𝒖𝒆 𝒐𝒑𝒆𝒓𝒆 𝒇𝒂𝒓𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒅𝒂 𝒄𝒐𝒓𝒏𝒊𝒄𝒆 𝒆 𝒅𝒂 𝒇𝒊𝒍𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒅𝒖𝒕𝒕𝒐𝒓𝒆 𝒂𝒍𝒍𝒐 𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒂𝒄𝒐𝒍𝒐 𝒅𝒂𝒍 𝒄𝒂𝒓𝒂𝒕𝒕𝒆𝒓𝒆 𝒕𝒆𝒂𝒕𝒓𝒂𝒍𝒆 (𝒂 𝒄𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝑴𝒂𝒓𝒄𝒐 𝑫𝒆𝒓𝒂𝒖𝒍) 𝒊𝒏 𝒖𝒏 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒔𝒄𝒆𝒏𝒊𝒄𝒐 𝒆𝒅 𝒊𝒎𝒎𝒆𝒓𝒔𝒊𝒗𝒐 (𝒂 𝒄𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅𝒆 𝑻𝒐𝒏𝒊𝒏𝒊).
La performance artistica si terrà presso la sala multimediale delle Grotte di Onferno (Comune di Gemmano), che sono state iscritte nella lista dei beni naturali del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, luogo caratterizzato da elementi naturali che si incastrano a perfezione con il carattere e l’anima della performance artistica. Questo luogo è di considerevole significatività artistica e rappresenta una novità nel contesto delle iniziative culturali proposte sul territorio, proprio per la specificità e l’unicità del sito dove verrà realizato e per le suggestioni che evoca.
𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒏𝒂𝒔𝒄𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒑𝒆𝒓𝒇𝒐𝒓𝒎𝒂𝒏𝒄𝒆 𝒂𝒓𝒕𝒊𝒔𝒕𝒊𝒄𝒂?
“In realtà, sono stato proiettato indietro nel tempo senza neanche volerlo. La porta di ingresso è stata al mattino presto, in riva al mare, fotografando il respiro del mare e catturando polvere di stelle cadenti dal cielo, fotografando albe e volgendo gli occhi al cielo. Ho viaggiato con la mente, ho vissuto vortici di emozioni colorate e piene di vita che non potevo conservare tutte dentro di me sentivo il bisogno di scaricare queste emozioni, scaraventando quei colori magnifici su tele pittoriche che poi ho fotografato. Stavo piantando i semi per sviluppare solide radici dei miei pensieri, funi alle quali aggrapparmi durante il viaggio per comprendere il rapporto tra la natura dell’animo della terra e la natura dell’anima dell’uomo”