Un vecchio collega di Forlì che non vedevo da anni mi dice, durante una passeggiata lungo le imbarcazioni ormeggiate sulla Via Destra del Porto, di avermi sempre ritenuto un esperto di nautica. Un po’ stupito (considerati i trascorsi rapporti esclusivamente professionali) gli chiedo come si sia fatta questa idea. Mi risponde di aver molto apprezzato, ‘tantissimi anni fa’, la mia telecronaca di un regata organizzata dal Club Nautico di Rimini. –Ricordo che avevi in testa un berretto da marinaio che ricordava molto quello di Corto Maltese…”. Gli spiego che il fatto risale ai tempi pioneristici di Telerimini quando (giovane legale dell’emittente e con qualche esperienza televisiva alle spalle) avevo accettato di sostituire il cronista ufficiale di quella gara, infortunatosi all’ultimo momento in un incidente stradale. E gli confesso che, pur possedendo allora e in società con tre amici una vecchia iole olimpica di seconda mano, non sapevo proprio nulla di competizioni nautiche.
Non solo! Da autodidatta maldestro (per quella barca non occorreva la patente) rischiavo regolarmente una collisione ogni volta che rientravo in porto… Però sapevo di poter contare sull’amico carissimo (e purtroppo scomparso) Vezio Amati, esperto navigatore, che, per l’occasione, mi ospitò sulla sua imbarcazione sussurrandomi continuamente all’orecchio le nozioni indispensabili ad alimentare la mia faccia tosta e il genuino entusiasmo che avevo messo nell’impresa. Con il cameraman che mi inquadrava solo nei rari momenti in cui il mio mentore si allontanava…
Esperto di nautica io? Ci manca poco che confonda lo spinnaker con lo skipper!
Altro esempio. Una cancelliera del Tribunale mi considera un mago del bricolage (e lo dice a tutti non appena mi vede) sol perché vent’anni fa, riuscii a sistemare rapidamente la porta del suo ufficio che strisciava, inserendo in uno dei cardini, dopo averla sollevata, il filo di ferro di una molletta fermacarte prelevata dalla sua scrivania. Manovra in un certo senso spettacolare anche se semplicissima che avevo appreso qualche giorno prima da una rubrica sulla Settimana Enigmistica.
Io esperto del fai da te? La mia manualità è da film dell’orrore. Perfino da anziano cicloamatore, andavo in crisi dopo una foratura soprattutto quando alla semplice sostituzione del tubolare è subentrata la camera d’aria da inserire nel copertoncino. Ci mettevo una vita perfino per rimontare la ruota posteriore sulla catena…
Insomma ha ragione Pirandello col suo celebre romanzo “Uno nessuno e centomila”, credi di essere uno ma non è vero. In realtà assumi continui, diversi aspetti a seconda del punto di vista di chi ti osserva. E dunque non sei nessuno…
A proposito. Il tema di cosa sia vero e cosa no è stato ripreso da Pirandello in ‘Così è se vi pare’ andato recentemente in scena al Galli.
E adesso, per favore, non mettetevi in testa che io sia un appassionato di teatro.
Giuliano Bonizzato