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"Ho un incarico che non vi dico"


Vacanze rurali…al G7 di Puglia


16 Giugno 2024 / Enrico Santini

Mi sembra evidente che non potevo mancare al G7 in Puglia, per un “incarico” di cui non posso dare nessun tipo di indicazione.

Ma alcune curiosità e consigli per i miei amici e amiche del Bar Vecchi le metto sul piatto.

Parliamo delle vacanze esperenzialrurali, e non è poco. Cosa significa? Invece di andare nei resort di lusso, nei grandi alberghi, nei villaggi tutto compreso alle Maldive, alle “Seychelles”, a Bali e compagnia cantante dove sarete solo un numero, uno dei tanti, venite in Salento in una casa che ha storia ed anima, a raccogliere capperi, mangiare la Tiella, creando connessioni emotive, sociali, intellettuali con le persone del luogo, con la loro cultura, bevendo Negramaro e Primitivo o volendo il rosè che è nato a casa di Leone de Castris nel 1943.

Se sarete fortunati, con i piedi a mollo potrete vedere in lontananza il massiccio del Pollino, che segna un confine che non c’è fra le Puglie e la Lucania, dove l’ospitalità è di casa e tutti vi salutano per strada. Nel paese, al bar che si chiama Lu Sannu, che significa Osanna, il caffè costa un euro ed è buonissimo. E quando sarete appagati di sole, di mare e di vento, vi attende l’elegante e barocca Lecce e lo stupore silente degli affreschi di Santa Caterina a Galatina. Se vi rimane del tempo dopo Nardò, andate e Specchia, il più bel borgo del basso Salento e strafogatevi di gelati che sanno di cioccolato con le arance. E alla fine del ballo, che è la pizzica, un Amaro, anzi l’Amaro Salento del mio amico intellettuale della Magna Grecia Realino Mazzotta, che ha voluto dedicarmi un Bitter fotonico che si chiama, e ti pareva, Rurale.

Un abbraccio salato

Enrico Santini