Il sistema è stato introdotto progressivamente nei campionati e nelle manifestazioni internazionali a partire dal 2016.
Una delle più importanti evoluzioni che hanno caratterizzato il calcio moderno è quella che riguarda il cosiddetto VAR, diventano ormai una presenza fissa nelle partite sia di campionato che della nazionale. Nel primo anno di utilizzo in Italia, con l’introduzione del VAR sono aumentati i rigori e diminuiti i cartellini e il tempo perso dall’arbitro per la valutazione non rappresenta un’interruzione significativa, soprattutto alla luce dei benefici che ne derivano. Il sistema è apprezzato non solo dai tifosi, ma anche dagli appassionati di scommesse calcio, che possono così contare su risultati più giusti e non determinati da un errore.
Cos’è il VAR
Con l’acronimo VAR, che sta per Video Assistant Referee, si intende il sistema utilizzato per esaminare le situazioni dubbie durante una partita di calcio. Quando si verifica un episodio che richiede un approfondimento, le immagini vengono esaminate dall’arbitro che può eventualmente confermare oppure cambiare la sua decisione.
Con questa tecnologia va a cambiare anche la metodologia di arbitraggio, che include due giudici di gara che hanno il compito di collaborare con l’arbitro in campo per decidere sulle situazioni dubbie. Il primo prende il nome di arbitro di assistenza video (VAR) e il secondo prende il nome di AVAR o assistente del VAR. Quando il sistema viene utilizzato nelle partite trasmesse in diretta televisiva, sullo schermo appare l’apposito simbolo con la scritta VAR all’interno di una cornice rettangolare.
Quando si usa il VAR
Secondo le regole attualmente in vigore, il VAR può essere utilizzato solamente in caso di episodi determinanti per l’andamento della partita e per il risultato. Le situazioni possono riguardare esclusivamente:
· l’assegnazione di un gol;
· l’assegnazione di un calcio di rigore;
· l’espulsione diretta, quindi non quella per somma di ammonizioni;
· l’errore di identità, inteso come un’ammonizione o un’espulsione al giocatore sbagliato.
L’attivazione del sistema VAR prevede una specifica procedura, resa possibile dalla costante comunicazione via radio tra gli arbitri addetti e l’arbitro in campo. I passaggi prevedono che, in caso di decisione da rivedere, il VAR e l’AVAR informino l’arbitro. Successivamente i due arbitri addetti rivedono le immagini al video, dando spiegazioni dettagliate all’arbitro su cosa è effettivamente successo. L’arbitro per prendere una decisione corretta può eventualmente rivedere il video a bordo campo.
Come si evince dalla procedura, l’intervento del VAR può essere richiesto solo dall’arbitro o dai suoi assistenti. Non è possibile quindi che gli allenatori o i giocatori di una delle due squadre richiedano l’utilizzo del VAR durante il gioco, a differenza di quanto avviene per esempio nel tennis con la moviola chiamata Hawk-Eye (il giocatore ha diritto a un numero predefinito di chiamate della moviola).
Un po’ di storia
Il VAR è una tecnologia molto recente e il suo utilizzo non è ancora esteso a tutte le competizioni calcistiche. È stato introdotto per la prima volta nel corso del 2016 durante una partita del campionato statunitense e successivamente in occasione di una amichevole tra le nazionali di Italia e Francia.
La prima competizione internazionale ufficiale ad introdurre la tecnologia VAR è stata la Coppa del mondo per club 2016, seguita dalla FIFA Confederations Cup 2017 dal Campionato mondiale under-20 sempre del 2017.
Il primo mondiale (per squadre nazionali maggiori) ad utilizzarla è stato il campionato del mondo FIFA del 2018 organizzato in Russia. In vista dell’utilizzo durante questa importantissima competizione, il sistema è stato ulteriormente perfezionato.
Ma il VAR non è utilizzato solo nelle competizioni internazionali, anche le federazioni nazionali hanno iniziato ad utilizzarlo all’incirca nello stesso periodo. In Italia il sistema ha debuttato durante le fasi finali del Campionato Primavera 2016-2017, mentre è entrato regolarmente in servizio nel successivo campionato di Serie A 2017-2018.
Dalla stagione 2018-2019 è stato utilizzato per la Serie B solo per il play off e i play out, mentre dalla 2021-2022 è stato introdotto anche per la stagione regolare. Attualmente il VAR viene utilizzato anche per la Serie C, ma limitatamente alle semifinali e alle finali dei play off.
Anche all’estero sono numerose le federazioni che hanno introdotto il sistema nei loro campionati, dalle più importanti come l’inglese Premier League, la Liga spagnola, la tedesca Bundesliga e la francese Ligue 1. Questa tecnologia viene utilizzata anche dalla UEFA, dalla CONMEBOL sudamericana, dalla CAF africana e dalla CONCACAF americana.
Pro e contro
Il sistema è stato invocato da molti come l’unica soluzione agli errori arbitrali che rischiano di alterare il risultato in campo. Nel nostro Paese uno dei maggiori sostenitori dell’introduzione della moviola in campo è stato il giornalista televisivo Aldo Biscardi, scomparso proprio nell’anno dell’introduzione nel campionato italiano.
Sicuramente per molti si tratta di una benedizione, perché consente di evitare che il risultato di una partita sia condizionato da una errata decisione del direttore di gara e già dai primi utilizzi del sistema sono state cambiati dei provvedimenti arbitrali che altrimenti sarebbero stati convalidati.
I puristi del calcio ritengono che con l’utilizzo della tecnologia si sia snaturata la vera essenza del calcio, che è fatta anche di episodi dubbi. Gli annali di storia ne sono pieni: come non ricordare il celebre gol di mano di Maradona durante il mondiale del 1986?
In più, a volte l’interpretazione delle situazioni dubbie è difficile anche se si utilizzano le immagini delle telecamere. Quindi in alcuni casi vengono prese delle decisioni arbitrali sbagliate nonostante l’utilizzo del VAR.
D’altra parte, altri ritengono che il calcio debba evolversi e, dunque, un modo per ridurre in modo sostanziale gli errori arbitrali rappresenta un’importante evoluzione. Chi ha ragione? Lasciamo a ognuno l’arduo compito di esprimere un giudizio in merito, senza dimenticare che la cosa veramente importante è il calcio giocato.