Home___primopianoVerucchio: inaugura sabato Micro. Il museo dell’oggetto ritrovato

Un progetto unico in Italia che mette al centro il rapporto dell’uomo con il mondo circostante e il valore ecosostenibile delle cose


Verucchio: inaugura sabato Micro. Il museo dell’oggetto ritrovato


13 Dicembre 2023 / Redazione

Inaugurerà alle 11 del 16 dicembre a Verucchio il “MICRO – Museo dell’oggetto ritrovato“, un progetto museale ideato da Gabriele Geminiani, già patron del Montefeltro e San Marino Green Festival, e realizzato in sinergia con la locale amministrazione comunale che ha messo a disposizione il bellissimo spazio e affiancato il curatore nella realizzazione. Madrina dell’evento con uno speciale videomessaggio sarà la giornalista ambientalista Grazia Francescato. Il museo sorge nel Torrione delle Mura di San Giorgio e rappresenta una riflessione unica e profonda sul rapporto tra l’uomo, gli oggetti e lo scorrere del tempo. Ogni oggetto ha una storia da raccontare, offrendo una prospettiva unica sul passato e sulle interazioni umane con il mondo fisico.

L’esposizione è il frutto di anni dedicati da Geminiani alla raccolta e alla conservazione di oggetti e frammenti ritrovati, nell’attesa di dare loro un riscatto: dai reperti rinvenuti sul letto del fiume Conca, alle scoperte lungo le coste dell’Adriatico dopo tempeste invernali, fino ai ritrovamenti nei cosiddetti “non luoghi” come periferie urbane, stazioni ferroviarie, piazze e bordi delle strade. Prima di approdare in uno spazio museale, questa sensibilità nei confronti dell’oggetto perduto e dimenticato ha portato a opere di alto valore artistico, come lo spettacolo teatrale Anime Salve, l’omonima mostra e il progetto degli Archivi Sostenibili dell’Arte.

Mezzo secolo fa gli oggetti nascevano per durare e gli si conferiva una sorta di anima, ma oggi il rapporto con loro è totalmente ‘anaffettivo’, perché non ne percepiamo il valore. Sono oggetti omologati a una vita effimera, non facciamo in tempo ad affezionarci che sono già nel bidone, sostituiti da altri identici a loro”, spiega Gabriele Geminiani. “Oggi ci hanno portato a considerare il problema dei rifiuti come una questione di differenziazione e di recupero, quando il problema è esattamente a monte: ridurre il consumo delle merci è possibile nel momento in cui si torna a dare valore alle cose, facendole fuoriuscire dal concetto di oggetti effimeri dotati di una obsolescenza precoce quanto programmata”.

I nostri torrioncini sono stati recuperati con l’obiettivo di farne sede e custodi delle varie espressioni artistiche e quello di San Giorgio si presta particolarmente per diventare il primo Museo italiano degli Oggetti Ritrovati (c’è un’esperienza analoga in Spagna con cui attraverso Geminiani sono già stati attivati contatti per future collaborazioni), uno spazio che va ad arricchire l’offerta culturale di Verucchio e si metterà in relazione con gli altri in una sorta di ponte ideale fra archeologia del passato e del presente”, commenta la sindaca Stefania Sabba.

Una caratteristica peculiare del museo è la sua sezione dedicata all’editoria delle cose, dove alcuni libri, realizzati anche con tecniche di stampa tradizionali e apprezzati sia da collezionisti d’arte che da bibliofili, raccontano le storie degli oggetti esposti. L’approccio del Micro – Museo dell’Oggetto Ritrovato è altamente interattivo, dinamico e collaborativo, e coinvolge artisti, poeti, fotografi e altri creativi che interpretano la collezione in modo personale, arricchendola con i loro linguaggi artistici.

All’interno trovano spazio La Galleria Sospesa, che ospiterà mostre di immagini oppure oggetti sospesi dalle travi del soffitto; La Bacheca degli oggetti viaggiati, ovvero cose ritrovate da amici di Geminiani e spediti di loro iniziativa via posta al suo indirizzo di casa; L’Ospedale dei Soldatini, una piccola bacheca con all’interno un’infinità di soldatini di genere differente, mutilati e ridotti in brandelli.

Lo spazio espositivo del Micro non si ferma alle sue mura: attraverso l’ausilio di webcam, presto parti dell’abitazione privata di Gabriele Geminiani saranno trasformate in sale virtuali del museo, offrendo così una visione intima e personale delle collezioni.

Il museo si impegna inoltre nell’educazione e nella divulgazione, attraverso l’organizzazione di workshop, laboratori e mostre. Le collaborazioni con istituti accademici come l’Accademia di Belle Arti e l’ISIA di Urbino, e i gemellaggi con altri musei, rafforzano la sua rete culturale e la sua missione di preservare e valorizzare oggetti che altrimenti sarebbero dimenticati.

 

Chi è Gabriele Geminiani

Nato a Pesaro, vive e lavora tra Marche, Romagna e la Repubblica di San Marino. Formazione scientifica alle spalle, da anni è creativamente attivo nei campi della comunicazione, della progettazione grafico-editoriale e dell’organizzazione di eventi in ambito artistico, culturale e ambientale. Collabora con case editrici, agenzie di comunicazione, testate giornalistiche.

Da decenni è impegnato con perizia tassonomica a raccogliere, accumulare, rubricare oggetti e frammenti di cose smarrite nel tempo e nello spazio, da cui far nascere narrazioni editoriali ed espositive in luoghi sconsacrati e inaccessibili. Membro dell’USGI (Unione Sammarinese Giornalisti), è l’iniziatore di diversi progetti quali il San Marino e Montefeltro Green Festival, gli Ortiperlapace, gli Archivi Sostenibili, il Micro. Museo dell’oggetto ritrovato.

 

Visite su prenotazione:

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