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I cani brachicefali come Carlino, Pechinese, Bulldog Francese sono affetti da un'anomalia del cranio


Veterinario: cani dal “muso corto” amici fragili


20 Giugno 2023 / Giovanna Foschi

Si vedono sempre più spesso i cani brachicefali, ossia quelli con il muso corto. Per le loro dimensioni ridotte sono senza dubbio un ottimo compagno di avventure.

Purtroppo è anche un amico che va gestito con i guanti per le sue fragilità.

Di questi problemi ne parliamo con il dott Giuseppe Montanari Medico Veterinario.

Prima di cominciare ringrazio il dott Montanari per questa intervista.

Dottor Montanari, i cani brachicefali come Carlino, Pechinese, Bulldog Francese ed altri sono affetti da un’anomalia del cranio: testa grande, muso corto o semplicemente schiacciato per questo soggetti ad alcuni problemi. Ce li può spiegare?

I cani come il Carlino, il Pechinese, Bulldog Francese (questo ultimo ormai sempre più diffuso come razza nelle nostre case) hanno per la loro caratteristica conformazione del muso  un respiro rumoroso, accompagnato a volte dal fenomeno dello starnuto inverso, soffrono di apnee notturne e reflusso gastroesofageo; di conseguenza presentano una bassa tollerabilità all’esercizio fisico e sono più inclini a presentare eventi patologici come sincopi o colpi di calore rispetto alle altre razze con la canna nasale dritta e ultimi ma comunque degni  di nota sono da menzionare anche i disturbi oculari, dati dalla caratteristica forma degli occhi (globosa e sporgente).

Una riflessione aggiuntiva deve essere fatta proprio al discorso anatomico di queste razze in cui le vie aeree superiori  (palato molle allungato e narici stenotiche) hanno dato origine a quella  condizione patologica che viene annoverata sotto il nome di BAOS (sigla di “Brachicephalic Airway Obstruction Sindrome”), essa corrisponde ad una sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori che si è riscontrata in maniera sempre più spinta in questi animali, soprattutto negli ultimi anni; è anche per questo che durante gli interventi chirurgici i brachicefali devono essere monitorati e seguiti in maniera molto scrupolosa, ancor di più se l’animale non è più in giovane età.

Puoi dare dei consigli a chi ha una di queste razze? Come gestirle nella quotidianità?

Ovviamente per tutte queste problematiche descritte prima in elenco, i proprietari di questi cani devono tenere conto particolari accortezze da usare, per esempio evitare di  portare i cani a passeggio nelle ore più calde della giornata; preferire quindi le prime ore del mattino e la tarda serata, portare sempre con sé una borraccia con acqua fresca.

Quando si è in casa, invece, in estate, mettere il cane in una stanza con l’aria condizionata o comunque tenere un ventilatore nelle vicinanze; esistono da qualche tempo in commercio dei cappottini refrigeranti da bagnare con acqua, strizzare e mettere sopra il corpo dell’animale in modo tale che si abbassi in maniera graduale, ma efficace, la loro temperatura corporea.

Più semplice è la soluzione da adottare in caso di starnuto inverso: assolutamente vietato allarmarsi, perché il cane percepisce la situazione di stress o di pericolo trasmessa dal proprietario e può anch’esso spaventarsi; dobbiamo in questo caso solamente massaggiare in modo tranquillo e ripetuto la base del collo e al massimo, se la cosa persiste, chiudere leggermente le narici del cane con le dita. In un caso o nell’altro il cane dopo qualche secondo si riprenderà completamente.

Tu stesso hai un Carlino. Racconta come lo gestisci come padrone e medico veterinario.

Anche io posseggo una femmina di Carlino di 9 anni, si chiama Monnalisa ed è stata adottata da me quando era già adulta; ovviamente sono pienamente consapevole dei disturbi propri della razza  che vi ho descritto prima e che, queste, con il passare degli anni, potrebbero anche accentuarsi.

Oltre a quello che ho consigliato prima, in particolare, per il mio cane possiedo un tappetino refrigerante che metto nel periodo estivo al posto della sua solita cuccia invernale e inoltre quando noto che il cane va in affanno la bagno con uno spruzzino pieno di acqua fresca, oppure prendo un panno umido e glielo appoggio semplicemente sopra la testa.

Spero con questa breve intervista di aver dato dei consigli validi a chi si vuole approcciare a queste razze, come avete potuto notare con le giuste accortezze si può convivere con questi fantastici amici a  4 zampe, ultimamente spesso demonizzati per il loro aspetto fisico e le relative problematiche annesse, ma assolutamente dei compagni di vita splendidi e legati al proprietario in maniera unica.

 

Giovanna Foschi

Autrice – Giornalista – Cinofila