Home___primopianoVia Ugo Bassi, ASI ricorre contro esproprio e tira in ballo la Regione, il sindaco di Rimini: “Meno arroganza”

Duro scontro fra la proprietà dell'area su cui sorge la questura mai nata e Palazzo Garampi


Via Ugo Bassi, ASI ricorre contro esproprio e tira in ballo la Regione, il sindaco di Rimini: “Meno arroganza”


16 Settembre 2023 / Redazione

Duro botta risposta fra ASI – la società proprietaria dell’area dove sorge la sede della questura in via Ugo Bassi mai utilizzata e abbandonata – e il sindaco di Rimini.

ASI ha depositato ieri al Comune di Rimini le osservazioni riguardanti la procedura amministrativa prodromica all’esproprio avviata dall’Amministrazione nei suoi confronti e relativa ad una porzione di terreno di via Ugo Bassi, allo scopo di realizzare edilizia sociale e pubblica. “L’opposizione all’avvio del procedimento unico – spiega la società – è un atto dovuto, a vantaggio dell’interesse pubblico e della sicurezza, perché non si può far vivere famiglie fragili e bambini a contatto con un contesto così degradato ed insicuro, quotidianamente teatro di microcriminalità. Già di per sé l’utilizzo di quei fondi regionali, ottenuti prevalendo su altri territori e puntando anche sulla riqualificazione, dovrebbe generare l’inevitabile riflessione della Regione Emilia-Romagna, che riteniamo non possa esimersi dal pronunciarsi sulla coerenza del procedimento avviato dal Comune di Rimini”.

ASI sostiene di offrire una soluzione al Comune, garantendo “la cessione gratuita di aree sulle quali realizzare gli alloggi ERP ed ERS, e al contempo consente di procedere all’indispensabile riqualificazione dell’intero compendio e quartiere. Come e con quali scelte, finora purtroppo non è stato possibile discuterlo”.

Dichiara Piero Aicardi, Amministratore Unico ASI: “Ci tuteleremo in ogni sede, porteremo all’attenzione del Governo questo atteggiamento inspiegabile del Comune e della Regione. Di fronte ad una proposta concreta, su un tema così delicato e attuale, il Comune è silente. Abbiamo inviato numerose richieste per chiedere un incontro, non ci hanno nemmeno risposto. L’unica apertura al dialogo è stata l’interminabile serie di prescrizioni pervenuteci tramite la Polizia Locale per mettere in sicurezza l’immobile. Basta poco per comprendere che un’area del genere è impossibile da proteggere dalle incursioni di malintenzionati che, sia chiaro, compiono un reato introducendosi abusivamente all’interno”.

E Marco Da Dalto, responsabile progetto Rimini Life: “A noi pare che il Comune sia interessato solo a prendere tempo: quello necessario al PUG, quello generato dal silenzio, quello di un iter legale che si trascinerà a lungo. A chi conviene questo? Cominciamo a temere, viste anche le dichiarazioni di LegaCoop Romagna, che ci sia poco di interesse pubblico in questo atteggiamento ostruzionistico e ostativo alla proposta di rigenerazione di ASI. Ogni giorno avvengono intrusioni, abbiamo segnalato la pericolosità di quanto sta accadendo e la presenza di minori acuisce i rischi. Possibile che di fronte a questo ci si rifugi nel silenzio? Non è materia abbastanza rilevante per il Sindaco? Cosa ci diremo se dovesse accadere una tragedia, peraltro già sventata due volte nelle ultime settimane? Ciò che riteniamo davvero grave è che davanti a questo degrado si intenda costruire delle palazzine ERP e ERS che ospiteranno famiglie potenzialmente fragili. Ma è davvero possibile che ciò avvenga in una città come Rimini? Possibile che la Regione Emilia-Romagna che finanzia gran parte dell’intervento, col suo presidente Bonaccini, non si interessi al tema? Quanto, infine, al progetto Rimini Life, la timida apertura al dialogo del Sindaco s’è tradotta nella totale latitanza. Abbiamo anche trasmesso segnali di disponibilità a rivedere alcune scelte, perché crediamo ci debba essere uno spazio per questo confronto, nella salvaguardia dell’equilibrio economico dell’operazione. La risposta, anche qui, è il silenzio. Pare davvero che il Comune di Rimini non abbia parole solo per questa vicenda”.

Immediata la risposta di Palazzo Garampi. “ASI non conosce Rimini. E oggi lo dimostra una volta di più visto che ancora non si è accorta che l’area acquistata già confina con uno storico quartiere di edilizia popolare di Rimini”, si legge in una nota del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad .

Che prosegue: “Al di là di questo ‘dettaglio’, il disco rotto: Asi tenta di usare il degrado, CHE PER LEGGE È COMPITO SUO RISOLVERE ALL’INTERNO DI UNA SUA PROPRIETÀ, scaricandolo sulla città per forzare la mano su una operazione immobiliare e commerciale che ora non ha profili di interesse pubblico. Questo le è stato detto in tutti gli incontri, buon ultimo quello avvenuto circa un mese fa. ASI è disposta a discutere tutto tranne, lo ribadisce ogni volta, un supermercato e un’area a servizio annessa di circa 6000 metri quadrati su via Roma. Più o meno le dimensioni dell’Amazon a Santarcangelo ma in pieno centro a Rimini. Questo, per ASI, è un punto fermo e non negoziabile. La nostra disponibilità al dialogo rimane intatta ma volendo ridiscutere proprio questo punto”.

“Consiglio infine più prudenza, più controllo della propria proprietà e anche, se mi si permette, più rispetto per la città che ha già pagato troppo e caro lo scandalo Questura per colpe non proprie. In più consiglierei meno arroganza nel portare avanti richieste sicuramente legittime ma che oggi non rappresentano altrettanto sicuramente interesse pubblico. Detta in due parole, non decide ASI se una mega struttura commerciale ha diritto di precedenza su progetti di edilizia popolare. Qui a Rimini funziona così. Forse altrove ASI è abituata diversamente. Nel frattempo pensi a garantire dignità e decoro nella propria casa”, conclude Jamil Sadegholvaad.

Al quale però Da Alto dibatte: “Il Sindaco di Rimini ci risponde come facevano i difensori degli anni ’70, butta la palla in tribuna. Conosciamo piuttosto bene Rimini e il progetto Rimini Life ha analizzato con attenzione il territorio, i flussi di traffico che le stanno giustamente a cuore e molto altro. È tutto nei documenti che stanno prendendo polvere negli uffici comunali. Abbiamo posto il tema se sia una buona scelta, coerente coi soldi ricevuti dalla Regione Emilia-Romagna, costruire nuove residenze sociali davanti ad un ‘mostro’ come quello di via Ugo Bassi. Noi non c’eravamo quando è stato costruito quanto c’è ora. Ma il Sindaco non risponde. L’area dell’ex Questura è recintata e segnalata, l’abbiamo illuminata ed è vigilata. Alla sicurezza del quartiere ci deve pensare il Comune, non ASI. Se la città ha sofferto molto per la situazione in via Ugo Bassi, il conto è a carico di chi non è riuscito a risolvere in questi anni il problema. Il Comune scarica su altri, ognuno legga la storia come crede ma i fatti, anche in questo caso, sono sotto gli occhi di tutti. E di sicuro ASI non c’entra nulla, mentre coi soldi investiti sono stati saldati i creditori, Comune compreso. ASI ora propone una soluzione che il Comune si rifiuta di discutere.

Ed entrando nel dettaglio: “Abbiamo spiegato più volte che la superficie di vendita resta di 1.500 metri, il progetto depositato in comune chiarisce inequivocabilmente che non è un centro logistico. Basta leggere con attenzione il progetto. Perché continua con questi argomenti? Non è vero che siamo disposti a discutere tutto tranne il supermercato. Abbiamo fatto una proposta ulteriore. Non abbiamo risposte e ci si arrocca ponendo sempre al centro di tutto un’area di vendita di 1500 mq in un compendio quasi venti volte più grande. Sta emergendo davvero qual è il punto. Parlare di mega strutture commerciali, è un modo per alzare fumo. I riminesi sanno cosa significa mega struttura commerciale e catalogare così un supermercato di 1500 mq è una forzatura senza fondamento. Così come addebitarci di anteporre Rimini Life – che non è solo un supermercato, anche se le piace farlo intendere – all’edilizia popolare è strumentale da parte sua”.